Uno strumento operativo che permetterà di facilitare il lavoro quotidiano dei commercialisti italiani. Si tratta del Manuale delle procedure operative antiriciclaggio per gli studi professionali elaborato dai sottogruppi di lavoro “Procedure per gli studi professionali” e “Adeguata verifica della clientela” della Commissione “Antiriciclaggio” del Consiglio nazionale di categoria.

Il vademecum è stato predisposto in considerazione del fatto che i principi generali della normativa antiriciclaggio, richiamati all’art. 3 del D.lgs. 21 novembre 2007 n. 231, prevedono che i suoi destinatari adottino idonei e appropriati sistemi e procedure in materia di obblighi di adeguata verifica, di segnalazione di operazioni sospette, di conservazione dei documenti, di controllo interno, di valutazione e gestione del rischio. L’individuazione di apposite procedure interne è inoltre suggerita dal Ministero della Giustizia nel Provvedimento che ha indicato gli indici di anomalia per i professionisti ed i revisori (D.M. 16/4/2010) per garantire omogeneità di comportamenti ed assicurare la pronta ricostruibilità a posteriori delle decisioni assunte.

“In considerazione di tali circostanze – afferma Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti – è apparso opportuno predisporre un apposito manuale al fine di fornire un concreto ausilio ai colleghi che potranno agevolmente utilizzare i suggerimenti operativi individuati quale utile esempio per strutturare le procedure del proprio studio, tenendo conto anche dell’eventuale esistenza di una propria società di servizi”.

“L’elaborazione del manuale – spiega Attilio Liga, consigliere nazionale dei commercialisti delegato all’Antiriciclaggio – ha costituito l’occasione per fornire ulteriori spunti di riflessione per l’individuazione e la valutazione del rischio di riciclaggio. Anche in tal caso i suggerimenti operativi presenti nel manuale costituiscono semplicemente una indicazione per agevolare i colleghi nella definizione di una procedura nell’ambito del proprio studio, tenendo conto della propria dimensione e della propria struttura organizzativa”.

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