“Avevamo chiesto con un apposito emendamento al “Cura Italia” di poter affiancare patronati e soggetti beneficiari nelle operazioni di invio delle richieste per il bonus da 600 euro in modo tale da poter effettuare un invio massivo e non singolo che avrebbe ridotto drasticamente il numero di accessi al sito dell’INPS. Lo avevamo detto: per questo appuntamento serviva uno sforzo straordinario per il quale i commercialisti si erano messi a disposizione. Ci è stato detto inspiegabilmente di no, ma oggi è chiaro che la nostra proposta sarebbe stata estremamente utile al sistema. Per questo ci auguriamo che il Governo ci ripensi”. E’ quanto afferma il Consigliere nazionale dei commercialisti delegato all’area lavoro, Roberto Cunsolo.

“Bisognava prevedere un invio massivo delle richieste di bonus, come quello che facciamo per l’invio al sito dell’Agenzia delle Entrate delle dichiarazioni dei redditi, e non l’invio delle richieste una per volta come si è invece scelto di fare. E andavano abilitati anche i professionisti intermediari per questo adempimento che era logico sarebbe stato una sfida enorme per il portale dell’Inps, vista la platea di diversi milioni di aventi diritto e visto che lo stesso portale viene raggiunto in queste stesse ore da tantissime persone interessate ad altri servizi legati all’emergenza Coronavirus. Ora ci troviamo con i nostri studi presi comunque d’assalto dai nostri clienti che ci chiedono aiuto e assistenza e con il sito dell’Inps in tilt, con informazioni personali spiattellate sulle loro pagine”.

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