Al termine del IV Congresso nazionale dei commercialisti, che si svolgerà a Milano il 15 ed il 16 ottobre, si terrà un workshop dedicato ai temi dell’economia marittima.
Il 19 ottobre, alle ore 14,30 presso la sede della Camera di commercio (Palazzo Turati, via Meravigli 9/b), il Consiglio nazionale dei commercialisti promuove un confronto con gli operatori del settore armatoriale sull’importanza delle attività legate al mare, sulle prospettive e sul ruolo che esse possono rivestire per il rilancio dell’economia.

L’armonizzazione fra la normativa nazionale e quella europea, in tema di tonnage tax, comporta alcune modifiche all’attuale regime fiscale per cui anche navi battenti bandiere estere, ma comunque di Stati dell’Unione europea, potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali finora riservate alle sole navi italiane e ciò potrebbe accentuare la fuga delle navi dalla bandiera italiana. Secondo uno studio del ministero delle Infrastrutture, infatti, negli ultimi anni si è ridotta la dimensione del naviglio battente bandiera italiana sia per numero di navi, sia per tonnellaggio. Nel solo 2014, le navi del registro internazionale sono diminuite di 59 unità e quelle del registro ordinario di 15, per un totale di 74 (-4,9%). Se si considera anche il 2013, il numero delle navi perse arriva a 101. Una perdita significativa che comporta circa 500 posti di lavoro in meno per i marittimi italiani ed una ricaduta anche sull’indotto.

E così i commercialisti lanciano la loro sfida attraverso la semplificazione anche in questo settore, da sempre una delle eccellenze dell’economia italiana. Secondo la Federazione del Mare, la quota di beni e servizi prodotti da queste attività supera il 2% del PIL, investendo realtà che vanno oltre quelle tradizionalmente legate ai territori che si affacciano sul mare e rivestendo un ruolo fondamentale nell’integrazione dell’Italia nei mercati internazionali.
Achille Coppola, segretario del Consiglio nazionale dei commercialisti, spiega come in occasione di Expo 2015 sia opportuno aprire un dibattito sull’economia dei trasporti marittimi quale componete essenziale nei percorsi logistici a supporto dell’alimentazione del pianeta.

“Il mare – afferma Coppola – fornisce direttamente cibo sotto forma di pescato e, al contempo, assicura un trasporto efficiente e sostenibile per gli alimenti. Su un totale di 12 miliardi di tonnellate si stima che l’80% dei beni in volume (9,6 miliardi di tonnellate) e il 70% per valore viaggino via mare, transitando attraverso i porti di tutto il mondo. Tenendo in conto i generi trasportati, che contribuiscono al valore globale nei diversi modi, sorprendentemente il trasporto marittimo contribuisce all’emissione di solo il 12% dei gas serra rispetto al totale. Si comprende, grazie a tale raffronto, come il trasporto marittimo rappresenti oggi una scelta vincente non solo in termini di costi ed efficacia, ma anche e soprattutto di sostenibilità e rispetto per l’ambiente”.

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