E’ stato presentato oggi a Milano, nel corso di un convegno organizzato dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili della città, il documento “Principi di redazione dei Piani di risanamento”, recentemente approvato dal Consiglio nazionale della categoria.

Il Consiglio nazionale dei commercialisti aveva approvato nel 2014 il documento “Principi di attestazione dei piani di risanamento”, redatto insieme ad altre importati associazioni come AIDEA, ANDAF, APRI e OCRI. Già allora l’obiettivo era quello di creare delle linee guida, standards professionali che potessero formare un benchmark di riferimento per i commercialisti incaricati di svolgere l’attività di attestazione, ma anche, più in generale, per tutti i professionisti coinvolti nelle procedure di soluzione concordata della crisi che avevano così a disposizione uno strumento utile per il corretto svolgimento delle analisi richieste sui piani di risanamento.

In un’ottica di continuativa costruzione di framework di riferimento di generale accettazione, il Consiglio Nazionale ha ritenuto opportuno proseguire il lavoro svolto da ANDAF, AIDEA, APRI ed OCRI e collaborare, con un proprio gruppo di lavoro, alla stesura definitiva dei “Principi per la redazione dei piani di risanamento”.

“Anche questa volta – ha spiegato il consigliere nazionale delegato alla Crisi d’impresa, Andrea Foschi – l’obiettivo del documento è quello di presentare una traccia/modello di comportamento (best practices) da seguire al fine di individuare correttamente: a) le cause della crisi mediante un’adeguata diagnosi della stessa; b) i corretti dati di partenza del piano; c) le strategie di risanamento; d) i prospetti patrimoniali, economici e finanziari previsionali; e) la manovra finanziaria onde pervenire al riequilibrio economico, patrimoniale e finanziario dell’impresa in crisi. Un lavoro destinato – conclude Foschi – oltre che ai commercialisti, anche a tutti coloro che sono coinvolti non solo in situazioni di crisi, ma anche in processi di riorganizzazione aziendale, con la speranza che quanto imparato in questi anni possa servire anche in un’economia avviata sulla strada della crescita e dello sviluppo delle imprese”.

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