Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, sulla base di una ricerca avviata dalla sua Fondazione, ha verificato l’impatto che le norme della bozza di Regolamento Mef ex art. 11, co. 6 del d.lgs. 175/2016 avrebbero sui compensi degli organi di controllo delle società a controllo pubblico non quotate.

L’analisi dei Commercialisti evidenzia che, su un panel di 200 società rappresentative delle cinque fasce dimensionali previste dall’art. 2 della bozza di Regolamento, circa il 60% registrerebbe una riduzione dei compensi rispetto alla misura oggi deliberata. La tendenza è più netta nelle prime tre fasce e, in particolare, nella prima in cui sono comprese le realtà aziendali di maggiori dimensioni e dove l’effetto peggiorativo arriva ad interessare l’80% delle società.

“’L’imposizione di un appiattimento del compenso dei componenti dell’organo di controllo – afferma Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti – già di per sé irrazionale, ha ancor meno senso considerato che esso si ripercuote in modo più accentuato proprio in quelle realtà che, per ampiezza dimensionale e complessità strutturale, comportano responsabilità notevolmente maggiori. Non resta che auspicare un ripensamento in corso d’opera da parte del legislatore, che si traduca nella valorizzazione dell’organo di controllo e non in una misura che, se confermata, avrebbe un sapore irragionevolmente punitivo”.

“Si tratta di una riduzione tutt’altro che irrilevante – spiega Davide Di Russo, vicepresidente del CNDCEC – tenuto conto che in tre delle più importanti società della prima fascia (una del nord, una del centro e una del sud) l’organo di controllo si vedrebbe pressoché dimezzato il compenso attuale. La riduzione è più attenuata in quinta fascia, ma solo apparentemente, perché la contrazione è mascherata dal fatto che nelle società di minori dimensioni è più diffuso l’organo di controllo monocratico”.

“Riteniamo – concludono Miani e Di Russo – che il legislatore, per la condivisibile preoccupazione di contenere i costi, non abbia adeguatamente considerato le ricadute negative di tale misura. Non può, infatti, che esserci un malinteso perché l’organo di controllo non rappresenta un costo da ridurre, ma costituisce, come è stato sottolineato anche dal premio Nobel Joseph Stiglitz, un presidio di legalità a tutela di soci e terzi che merita di essere quanto più possibile potenziato”.

 

 

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