Aperture importanti, che ci auguriamo possano ora concretizzarsi in provvedimenti normativi nell’ambito dei decreti attuativi della legge delega sugli appalti e sulle concessioni”. E’ il commento di Achille Coppola, segretario del Consiglio nazionale dei commercialisti, alle affermazioni del Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio e del Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, che nel corso di un convegno svoltosi ieri a Giuliano, in provincia di Napoli, si sono detti entrambi in sintonia con la proposta dei commercialisti di creare un elenco di professionisti esperti dal quale le Pubbliche amministrazioni possano attingere per la verifica ai fini della validazione dei progetti da mettere a gara.

“La nostra proposta – spiega Coppola – nasce dalla costatazione che le stazioni appaltanti evidenziano scarsità di personale qualificato per la fasi di valutazione e verifica della fattibilità finanziaria delle proposte di partenariato pubblico privato. L’elenco che noi proponiamo di creare sarebbe un valido supporto per una funzione tanto delicata della Pubblica amministrazione, che potrebbe in tal modo attingere alle competenze professionali dei commercialisti. Il fatto che sia il Ministro Delrio che il presidente Cantone abbiamo pubblicamente apprezzato questa proposta ci lascia ben sperare in sua accoglimento nell’ambito dei decreti attuativi della legge sugli appalti che dovrebbero essere approvati nei prossimi mesi”.

Apprezzamento è stato espresso da Delrio e Cantone anche su altre richieste avanzate dai commercialisti. “Nella legge delega – spiega il Consigliere nazionale dei commercialisti, Antonio Repaci, che coordina il gruppo di lavoro che ha elaborato le proposte della categoria – si fa espressamente riferimento all’esigenza di accertare, attraverso lo studio di fattibilità, la bancabilità del progetto. Su questo aspetto sarebbe per noi opportuno definire parametri finanziari di orientamento per l’equilibrio economico finanziario, uno per tutti il livello di giusta remunerazione del capitale privato, elemento sul quale verte l’intera concessione e che potrebbe rappresentare una possibile soglia di anomalia nell’ambito della valutazione delle proposte”. Un’idea accolta favorevolmente da Delrio e Cantone come anche quella di costituzione di un fondo rotativo per il finanziamento degli studi di fattibilità e della progettazione di opere pubbliche, con previsione di eventuale trasformazione del debito in contributo a fondo perduto nel caso in cui il progetto venga successivamente ammesso a finanziamento pubblico. Il fondo, spiegano i commercialisti, incentiverebbe gli enti pubblici ad una progettazione di qualità e responsabile. “Del resto – affermano – è innegabile che le maggiori criticità riscontrate nella gestione di appalti e concessioni sono riconducibili proprio ad errori progettuali e a inidonei studi di fattibilità e connessi piani economico finanziari”.

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