I commercialisti sono pronti ad affrontare in maniera organica il tema della razionalizzazione complessiva del sistema dei controlli negli Enti Pubblici, a patto che si parta dalla consapevolezza che l’organo di revisione è il primo, autentico presidio di legalità dell’ente pubblico e delle società a partecipazione pubblica e privata, a tutela della comunità di riferimento. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il vicepreside nazionale della categoria professionale, Davide Di Russo, risponde così al Premier che nei giorni scorsi, in un’intervista radiofonica, rivolgendosi proprio ai commercialisti, aveva anticipato l’intenzione dell’esecutivo di ridurre il numero dei membri degli organi di revisione degli Enti pubblici.

“Abbiamo accolto con sincero interesse – scrive Di Russo a Renzi – il suo recente intervento nel quale si preannuncia l’imminente introduzione di norme volte a limitare il numero dei componenti degli organi di revisione. Nella veste istituzionale di Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, e, prima ancora, a titolo personale – quale professionista con lunga pratica di revisore in enti pubblici e società a partecipazione pubblica – non posso che concordare circa l’opportunità di qualsiasi modifica in grado di tradursi in un’effettiva razionalizzazione del comparto pubblico, a vantaggio del sistema Paese”.
“I Commercialisti – prosegue Di Russo – rappresentati dal Presidente Gerardo Longobardi e da tutto il Consiglio Nazionale, non hanno, sotto questo profilo, alcuna velleità corporativa, e anzi sono in prima linea nell’individuazione di qualsiasi soluzione migliorativa”.

“Peraltro – scrive Di Russo – sono certo sarà consapevole, grazie anche alla sensibilità che Le viene dall’esperienza di Sindaco, che l’organo di revisione è il primo, autentico presidio di legalità dell’ente pubblico e delle società a partecipazione pubblica e privata, a tutela della comunità di riferimento; il che è ancor più vero alla luce delle considerazioni del premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, incline a riconoscere la maggiore efficienza dei controlli del sistema italiano”.
Per il vicepresidente dei commercialisti, dunque, l’ipotesi di contenimento ex lege delle dimensioni dei collegi è ”senz’altro una novità da salutare con favore”, anche se, sottolinea nella missiva, “va detto che gli organi di cinque membri sono tutt’altro che diffusi, in un panorama in cui la stragrande maggioranza è formata da tre componenti e non mancano versioni monocratiche” e a patto che “tale rimaneggiamento non vulneri il concreto esercizio della funzione di controllo, già aggravato dalle sempre maggiori responsabilità connesse all’incremento – generato dai provvedimenti legislativi degli anni recenti – delle relative competenze”.

“Ritengo quindi che la condivisibile novità da Lei preannunciata – conclude Di Russo – possa e debba essere l’occasione per una più ampia rivisitazione dell’intero sistema dei controlli, in grado di rendere davvero efficiente ed equilibrato lo svolgimento della relativa funzione. I Commercialisti, impegnati in gran numero nel ruolo di revisore, saranno ben lieti di poter fornire un contributo tangibile, concorrendo all’elaborazione delle soluzioni idonee a una complessiva razionalizzazione del settore”.

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