Il Regolamento generale sulla protezione dei dati 679/16/Ue – comunemente noto come GDPR, acronimo inglese di “General Data Protection Regulation”) entrerà in piena applicazione a partire dal 25 maggio 2018. Il regolamento è parte del “Pacchetto protezione dati”, l’insieme normativo che definisce un quadro comune in materia di tutela dei dati personali per tutti gli Stati membri dell’UE che sostituisce la precedente direttiva sulla protezione dei dati personali, sulla quale si basa la vigente normativa domestica. Il Regolamento modifica sostanzialmente il modo in cui Professionisti e aziende trattano le informazioni inerenti alle persone fisiche, fornendo loro maggiore protezione sui dati personali e tutela dei diritti e delle libertà individuali, permettendone, al contempo, la libera circolazione nell’Unione Europea.

Nonostante l’approccio basato sul rischio che lo caratterizza sia dunque percepito come novità non semplice da implementare, “il regolamento non ha modificato in modo sostanziale i concetti e i principi fondamentali della legislazione in materia di protezione dei dati introdotta nel 1995. La grande maggioranza dei titolari del trattamento e dei responsabili del trattamento che rispettano già le attuali disposizioni dell’UE non dovrà quindi introdurre importanti modifiche nelle proprie operazioni di trattamento dei dati per conformarsi al regolamento. Il regolamento produce effetti per la maggior parte degli operatori le cui attività principali consistono nel trattamento dei dati e/o nel trattamento di dati sensibili, nonché per gli operatori che si occupano del monitoraggio regolare e sistematico delle persone fisiche su larga scala” (Comunicazione della Commissione europea – COM (2018) – del 24 gennaio 2018).

Tra le diverse novità vi sono nuovi diritti in capo all’interessato, sanzioni ingenti e una informativa in generale che risulti chiara e trasparente.

Il Commercialista, nello svolgimento della propria attività professionale, effettua trattamenti di dati personali, spesso anche appartenenti a particolari categorie (es. dati relativi alla salute in merito alle spese mediche portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi dei clienti). Ciò gli impone di effettuare una autovalutazione della propria situazione, in modo che possa poi rendicontare compiutamente il proprio operato, nel rispetto del principio della responsabilizzazione (noto come “accountability”).

A tale fine il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, per il tramite del “Gruppo di lavoro privacy”, ha ritenuto utile informare i propri iscritti tramite un documento sulla novità normativa, evidenziando alcune fattispecie di particolare interesse per la professione.

La normativa investe anche i colleghi dal punto di vista professionale, poiché potranno continuare ad effettuare consulenza in tema di privacy e a ricoprire il ruolo del nuovo “Data Protection Officer” (o DPO), qualora siano rispettati i criteri di indipendenza, oltre a detenere la preparazione necessaria per ricoprire questo delicato ruolo.

Il gruppo di lavoro privacy ha inteso così entrare nello spirito del regolamento per cercare, in questa delicata fase di avvio, di fare comprendere ai colleghi quali sono le domande da porsi in modo da bilanciare soprattutto gli obblighi del professionista in qualità di titolare con la tuteladei diritti e delle liberà degli interessati, principalmente clienti e collaboratori di studio.

Parimenti, si è cercato di riassumere le varie interpretazioni sorte nel tempo (es. in tema di DPO), non sempre intuitive, anche per chiarire che questa è una norma da recepire immediatamente nella propria realtà quotidiana e, dunque, attendere l’emanazione della normativa domestica sarebbe un errore, in quanto il regolamento europeo è già di per sé direttamente applicabile.

I Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili sono come sempre pronti ad affrontare il cambiamento che le norme e le tecnologie impongono sul mercato, non vivendo il regolamento come semplice adempimento, ma con la consapevolezza che molta della loro conoscenza verrà trasferita anche e soprattutto alle piccole e medie imprese, tessuto prezioso della nostra economia.

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