Il presidente dei commercialisti italiani ha scritto al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, per esprimere la sorpresa e lo sdegno della categoria per la puntata del webserie di Repubblica.it che ha come protagonista un’attrice che interpreta il ruolo di una commercialista. Questo il testo della lettera.

Egregio Direttore,
Le scrivo in merito alla puntata della webserie “Non c’è problema” intitolata “Così Luca perse la verginità…fiscale”, pubblicata sulla home page di Repubblica.it, a cui si affianca una gallery fotografica intitolata “Commercialista tentatrice”.

Non posso nasconderle lo stupore e lo sconcerto per la rappresentazione sessista e volgare fornita dalla protagonista dell’episodio nell’interpretazione di una commercialista i cui modi e comportamenti rappresentano una vera e propria offesa alle tante colleghe che, in numero sempre crescente e con affidabilità, passione e competenza, intraprendono la nostra professione.

I commercialisti italiani sono quasi centoventimila. Di questi, oltre il trenta per cento è composto da donne, che, come l’intera categoria, sono quotidianamente impegnate al fianco delle Istituzioni, delle imprese, dei cittadini del nostro Paese.

L’offesa gratuita contenuta nel video si aggiunge poi al cliché stantio, anch’esso utilizzato nella puntata, dei commercialisti complici degli evasori. Un cliché che non fa evidentemente i conti con la nostra interlocuzione, responsabile e costruttiva, con l’Amministrazione finanziaria per un fisco più giusto e più trasparente.

Un’offesa che getta discredito sull’universo dei commercialisti italiani che proprio in questi anni di crisi economica ha dimostrato, grazie alle sue molteplici e diversificate competenze, di svolgere un ruolo insostituibile per la complessiva tenuta del tessuto imprenditoriale.

Al nostro rammarico per una rappresentazione così distorta della funzione sociale dei commercialisti, si aggiunge quello delle tantissime colleghe e dei tantissimi colleghi che da tutta Italia stanno in queste ore contattando il Consiglio nazionale per manifestare rabbia e incredulità.

Gerardo Longobardi
Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti

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