Aprirà ufficialmente le porte domani 6 aprile a Verona, presso l’area degli ex Magazzini generali, M15 ovvero la nuova sede degli Ordini di commercialisti, consulenti del lavoro ed architettidella città scaligera come luogo di incontro, formazione e condivisione.
Il lungo percorso per la realizzazione di una nuova sede in uno spazio unico ed innovativo, iniziato nel 2006, si è concluso lo scorso 8 febbraio con la sottoscrizione della presa in consegna delle chiavi dell’immobile da parte dei presidenti dei tre Ordini veronesi.
In apertura dell’evento, alle ore 9, è stato organizzato il convegno “Libere Professioni e mondo del lavoro” che affronterà i temi legati alle nuove prospettive nel campo delle libere professioni attraverso le lenti dell’innovazione, guardando al futuro con una proposta di crescita e sviluppo.
Lo sguardo verso il futuro, tema portante dell’incontro, è infatti la parola chiave del progetto che ha visto la nascita di M15. Il processo per realizzare la “casa delle professioni” è stato articolato e complesso, ricco di tappe importanti ed ha coinvolto numerose realtà perché gli ex Magazzini generali, prima ancora che essere la sede di differenti attività, sono un capitolo della città che sente la necessità di riconnettersi alla storia attuale e futura di Verona.

Alle ore 11 sarà la volta di una tavola rotonda a cui parteciperanno Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro; Maurizio Postal, consigliere del Consiglio nazionale dei commercialisti; Franco Frison, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro PPC.
La cerimonia ufficiale d’inaugurazione si terrà invece alle ore 12 con gli interventi del sindaco di Verona Flavio Tosi, del presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, del presidente della Provincia di Verona Antonio Pastorello e dei presidenti dei tre Ordini locali.
“Nel Magazzino delle Professioni”, osserva Alberto Mion, presidente dell’Ordine dei commercialisti, “abbiamo scelto di mettere insieme professionalità diverse soprattutto per scambiare conoscenza ed affrontare percorsi formativi condivisi sui principali temi trasversali a tutte le professioni ordinistiche: dalla deontologia alla questione delle tariffe e dell’equo compenso, dai problemi legati alla previdenza e all’assistenza al ruolo dei professionisti all’interno dell’attuale contesto socio economico”.

“L’occasione della Casa comune delle Professioni”, sottolinea Lorenzo Sartori, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, “ha permesso di realizzare in un unico spazio le sedi istituzionali di ogni Ordine e sale di formazione adeguate al raggiungimento di una delle finalità principali cui sono tenute le libere professioni ordinistiche: la formazione continua ed obbligatoria per i propri iscritti. Ed è proprio con questo intento, volto alla tutela del cliente/utente, che ci siamo posti l’obiettivo di mettere a disposizione dei nostri iscritti uno spazio che diventa la casa comune della formazione – nel supremo interesse dei cittadini – di professionisti qualificati, portatori di competenze elevate e consapevoli del ruolo sociale che rivestono. Per garantire una formazione dagli standard qualitativi sempre più elevati, armonizzarne le prassi tra le diverse categorie e giungere anche al mutuo riconoscimento dei crediti su temi professionali comuni. La nostra volontà è che questo polo professionale diventi al tempo stesso un centro di confronto anche con la Pubblica amministrazione e come consulenti del lavoro potremo essere di supporto su tutte le tematiche che riguardano il mondo del lavoro”.

L’apertura trasversale che ha caratterizzato questo percorso, quindi, è stata un punto fermo già dagli albori, in primis per lo spirito che ha mosso gli obiettivi: i magazzini sarebbero stati una “casa” delle professioni, un punto di riferimento per i professionisti ma allo stesso tempo un luogo fortemente connesso con la città. M15, infatti, è uno spazio polifunzionale aperto anche alla cittadinanza sia per eventi di formazione che attività culturali, in un’ottica di inclusione e partecipazione: un progetto per le persone.

Come descrive bene Arnaldo Toffali, presidente dell’Ordine degli Archietti PPC della Provincia di Verona, “la storia della casa comune delle professioni intellettuali nella nostra provincia è finalmente diventata realtà. L’opportunità di realizzarla è stata sottolineata e ribadita nei moltissimi incontri e convegni con i colleghi iscritti e con tutta la moltitudine di interlocutori istituzionali e non che ha condiviso con entusiasmo il lungo ed affascinante percorso. Un luogo quindi non solo destinato ad ospitare le sedi istituzionali degli Ordini professionali, ma anche uno spazio aperto alla cittadinanza per dibattere le tematiche di interesse culturale e sociale che investono la città e il territorio”.

Le intenzioni della Casa delle Professioni sono evidenti anche nella progettazione degli spazi. Gli uffici dei singoli Ordini, infatti, pur mantenendo la propria autonomia, consentono una certa permeabilità e l’utilizzo di sale comuni alle quali è stata data priorità per soddisfare le nuove esigenze istituzionali della formazione continua ed obbligatoria degli iscritti attraverso la realizzazione di una sala da 250 posti (suddivisibile in due spazi) e altre due sale più piccole da 50 posti ciascuna.
M15 è un progetto architettonico di sartoria sociale, fisica e di comunicazione. La sua pianificazione si è rivelata un interessante laboratorio di ricerca, un esempio di architettura partecipata sul tema della rigenerazione urbana sostenibile sia per la scelta di collocare la sede in un’area di archeologia industriale dismessa, con vincolo monumentale, sia per la metodologia utilizzata per la progettazione, frutto del lavoro di un gruppo multidisciplinare di giovani architetti under 35 selezionati tramite un bando.

Please follow and like us:
Pin Share
Leggi anche

STAI CERCANDO

Send this to a friend