Nel 2009 è nato a Prato il Palazzo delle professioni, che rappresenta la sede di otto Ordini professionali, tra cui quello dei commercialisti, per fornire servizi ed assistenza agli stessi Ordini, occupandosi anche di formazione e di organizzazione di eventi. Abbiamo chiesto a Paolo Biancalani, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Prato, di raccontarci questa esperienza.

«È stata l’esperienza più importante del nostro mandato», racconta Biancalani. «A seguito della fusione fra dottori e ragionieri, infatti, abbiamo dovuto cercare una sede unica e ci è sembrato logico chiedere agli altri Ordini pratesi di trovarne una per tutti. Nelle nostre previsioni, ciò avrebbe dovuto portare ad economie di scala, ad una maggior rappresentatività del mondo professionale, ad un notevole arricchimento in termini di esperienze, mettendo a confronto competenze diverse. Tutto questo a vantaggio della clientela, che trova professionisti più preparati ed inseriti nel mondo del lavoro. Posso dire che i vantaggi sono andati al di là di ogni prevedibile aspettativa. Non nascondo, tuttavia, che è stato un progetto complesso e laborioso da portare avanti, ma che ha ampiamente ripagato le aspettative di tutti». Recentemente l’Ordine dei commercialisti di Prato ha realizzato una campagna pubblicitaria per mettere in guardia i cittadini da quei consulenti fiscali che non sono iscritti all’Albo e che, per questo motivo, non hanno le competenze specifiche per sostenere le aziende che operano nel territorio. “Abbiamo le carte in regola” è uno degli slogan di questa campagna.

«La nostra campagna pubblicitaria», spiega Biancalani, «non è un’iniziativa contro qualcuno, ma informativa, per sottolineare i valori che contraddistinguono il nostro Ordine. Vogliamo che le persone sappiano che le loro aziende sono assistite da professionisti preparati appositamente per affrontare e risolvere problemi, indicare opportunità e che, periodicamente, hanno l’obbligo di aggiornarsi con impegno e sistematicità». Professionisti per i quali l’Ordine di Prato mette in campo numerose iniziative, cercando di rendere più appetibile la professione ai giovani la cui iscrizione al Registro del tirocinio, in tutta Italia, è ai minimi storici. «Agli iscritti all’Ordine», spiega Biancalani, «cerchiamo di garantire la massima “rappresentanza”, con l’obiettivo di far comprendere a tutti gli interlocutori, come ai potenziali clienti, le qualità oggettive della nostra attività e l’impegno concreto a lavorare al meglio. Proprio per questo, ad esempio, organizziamo tutti i piani di formazione ed aggiornamento necessari.

Per quanto riguarda i giovani, in particolare, a parte gli sconti sulle quote associative, cerchiamo di favorire il loro inserimento come praticanti negli studi, il coinvolgimento nelle varie commissioni, la creazione di occasioni di incontro e contatto, per fare in modo che, grazie alla frequentazione di colleghi più esperti, si formino quelle competenze e quelle qualità utili all’esercizio della professione». Professione che ai vertici dell’Ordine non ha una rappresentanza femminile, né in Consiglio né nel Collegio dei revisori, malgrado anche nel nostro Paese si assista ad una crescente spinta verso la pari rappresentanza delle donne nei processi decisionali. «In effetti», spiega il presidente dei commercialisti di Prato, «adesso non sono presenti donne nel Consiglio. Non si tratta del frutto di una volontà precisa, naturalmente, ma il risultato di circostanze momentanee che hanno portato a questo. Sicuramente il prossimo Consiglio colmerà questa lacuna».

Biancalani è anche consigliere dell’associazione “Giustizia e Territorio”, che, lo scorso anno, ha messo insieme Ordine dei commercialisti, Ordine degli avvocati e Confartigianato, con l’obiettivo di sostenere il Tribunale di Prato attraverso un aiuto concreto, utilizzando il personale e coloro che sono in formazione per supplire alle carenze della macchina della giustizia. «L’obiettivo dell’associazione», afferma il presidente dei commercialisti, «è evidenziare al mondo politico le difficoltà in cui si trova il Tribunale di Prato, a non far sentire soli i dipendenti del Tribunale nella loro battaglia giornaliera per la sopravvivenza ed a dare un contributo in termini materiali, ma che, per l’esiguità, non può che essere un appoggio poco più che morale. Questo è il problema più importante che ci troviamo ad affrontare in questo momento come mondo professionale».

Prato rappresenta uno dei più importanti distretti industriali italiani, che, tra tessile e abbigliamento, conta oltre 7mila aziende e 34mila addetti. In questo contesto, il ruolo del commercialista è molto importante soprattutto nell’accompagnare le aziende nel processo di internazionalizzazione. «Le aziende pratesi», spiega Biancalani, «hanno esportato, nel 2015, 1.924 milioni di euro, con un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Si tratta di realtà medio-piccole, ma che hanno saputo conquistare uno spazio importante sui mercati mondiali, un posto di primo piano. Sanno stare sul mercato e questo è dovuto al fatto che, all’interno del distretto, lo spirito emulativo ha contribuito a creare grandi competenze in questo senso.

Di conseguenza, anche i professionisti al servizio delle aziende, dovendo affrontare costantemente queste problematiche, sono saliti di livello, perché il livello professionale si adegua a quello della clientela. A tal proposito, non ho timore di affermare che la classe professionale pratese è mediamente molto preparata su queste tematiche». Ed in virtù anche dell’aumento dell’export, secondo Confindustria, in Toscana è finalmente arrivata la vera ripresa che traina anche l’occupazione. «La ripresa non è ancora così radicata», commenta Biancalani, «ma ciò non toglie che, nell’ambito del distretto, ci siano delle aziende che vanno molto, molto bene. Oggi lavorare è più difficile, la qualità fa la differenza, ed essere “ben consigliati” e lavorare in un ambiente non ostile aiuta molto. Le infrastrutture sono fondamentali ed è per questo che la nostra battaglia per il Tribunale diventa fondamentale in questo momento».

I numeri dell’Ordine

Iscritti all’Albo: 596 di cui 157 donne e 82 under 40

Iscritti al Registro del tirocinio: 69

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