Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha pubblicato il documento “Rilevanza (e materialità) nella disclosure non finanziaria. Definizioni e criticità anche ai fini della compliance alle disposizioni del decreto legislativo 30 dicembre 2016, n. 254, sulla rendicontazione non finanziaria”.
Il documento, attraverso il quale s’intende fornire un contributo all’approfondimento del concetto della rilevanza e alla definizione dei suoi confini, è strutturato nell’ottica di verificare quali siano gli elementi distintivi rispetto al principio di materialità partendo dal riscontro, a livello sia normativo sia tecnico-interpretativo, di attribuzioni terminologiche ambigue o imprecise e sovrapposizioni applicative anche improprie o alternative.

La necessità dell’analisi è connessa allo sviluppo di un contesto normativo in cui le disposizioni del d.lgs. n. 254/2016, riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità nella composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo, si applicano, con riferimento alle dichiarazioni e relazioni relative di imprese e gruppi di grandi dimensioni, agli esercizi finanziari aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2017. Si tratta di una sostanziale innovazione nella sustainabilitydisclosure che interessa non solo le imprese di dimensioni rilevanti, ma anche, in prospettiva, quelle che, pur non essendo direttamente obbligate dalla normativa, operino in qualità di fornitori di quante vi si debbano attenere (nell’ambito di una “filiera produttiva sostenibile”) o desiderino risultare compliant per conseguire, per motivi etici e/o strategici, quella sorta di “attribuzione reputazionale” riconosciuta dallo stesso decreto a quanti intraprendano il sentiero della rendicontazione di sostenibilità predisponendo una dichiarazione non finanziaria conforme alle sue disposizioni.

Il documento rivolge l’attenzione anche ad un’altra questione, prodromica rispetto ad un approfondimento sul controllo ed essenziale rispetto all’applicazione delle disposizioni normative, all’efficacia della comunicazione, allo sviluppo delle opportunità di disclosure da parte dei soggetti sotto soglia non obbligatoriamente coinvolti dal d.lgs. n. 254/2016: relativamente ai concetti/principi di rilevanza e materialità, nell’ottica della loro applicazione, sembra potersi, infatti, ravvisare un certo disallineamento con riguardo sia alle interpretazioni che ne sono state fornite con riferimento al rapporto tra la direttiva di disclosure non-financial e il decreto che l’ha recepita sia agli approcci con cui sono adottati nei documenti tecnici di organismi internazionali volti a esplicitare i processi tesi ad identificare le informazioni che debbano, infine, risultare oggetto di disclosure.

Raffaele Marcello, Consigliere nazionale delegato all’Area “Sistema di amministrazione e controllo”, ricorda che “il Consiglio nazionale predispone documenti utili per la categoria sotto il profilo teorico e operativo. Siamo consapevoli – spiega – dello sviluppo di un sistema economico-sociale e professionale dove cresce la necessità di disporre di conoscenze nuove per esercitare attività professionali in ambiti sempre più sfidanti e rispondere a criticità dei cittadini e delle imprese sempre più puntuali”. Marcello sottolinea come “il documento vuole fornire spunti di riflessione sulla rendicontazione e sulla comunicazione e costituire una sorta di cornice di riferimento nell’ambito della quale incardinare nel prossimo futuro documenti con un taglio del tutto diverso, finalizzati all’individuazione di soluzioni pratiche alle problematiche di natura professionale nell’ambito della rendicontazione e della comunicazione non finanziaria”.

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