“Nel corso degli Stati generali delle professioni di oggi Governo e opposizione hanno avuto un atteggiamento di disponibilità nei confronti delle proposte provenienti dal sistema ordinistico. L’invito a partecipare agli Stati generali dell’economia rivoltoci dal Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli è un fatto apprezzabile. Ora, in sede di conversione parlamentare del Dl “Rilancio” la politica ha la possibilità di trasformare la sua disponibilità in fatti concreti, a partire dall’estensione alle professioni dei crediti a fondo perduto”. È quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, intervenuto oggi con un videomessaggio agli Stati generali delle professioni.

Nel suo videomessaggio, Miani ha ricordato come “negli ultimi mesi i 120mila commercialisti italiani hanno lavorato senza sosta al fianco dei propri clienti per aiutarli e supportarli in questo momento di grave difficoltà economica e finanziaria. Lo hanno fatto come sempre con grande spirito di sacrificio, pur nella consapevolezza che molto probabilmente questo lavoro non verrà remunerato. E proprio perché i commercialisti svolgono ruoli importanti a partire dall’ambito fiscale, dove assistono circa il 75% delle imprese italiane, sono convinto che il Paese non possa ripartire se non si interviene in maniera forte su due aspetti strettamente collegati: semplificazione e burocrazia”.

“Il nostro Consiglio nazionale ha affrontato diverse volte il tema la semplificazione fiscale, formulando proposte ai governi che si sono succeduti negli ultimi anni – ha continuato Miani –. Per quanto riguarda lo snellimento burocratico, invece, le libere professioni del settore ordinistico possono essere veramente un elemento di grande aiuto per il Paese. Si era parlato qualche anno fa di funzioni sussidiarie da attribuire a questo comparto. Bisogna ripartire da lì perché la Pubblica amministrazione può sgravarsi di determinate funzioni per attribuirle al comparto delle professioni ordinistiche. Su questo tema va avviato un dialogo fattivo con il Governo del Paese”.

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