Un tavolo tecnico da istituire in tempi stretti, che lavori per alcuni mesi ad un obiettivo ambizioso: ridurre in pochi anni del 30% i costi degli adempimenti fiscali per imprese e contribuenti. È la proposta avanzata da Luigi Casero, viceministro delle Finanze, alla vasta platea di commercialisti riunita a Rimini per il Convegno nazionale della categoria su delega fiscale e controlli societari. Un’idea che sembra rispondere direttamente alla richesta di dialogo e di ascolto formulata nella stessa sede dal presidente nazionale dei professionisti economici, Gerardo Longobardi. Oltre ai commercialisti, il Mef chiamerà al tavolo anche i rappresentanti delle imprese e dell’amministrazione finanziaria. L’iniziativa, ha spiegato il viceministro, rientra nello spirito della delega fiscale che ha tra i suoi obiettivi la riduzione del carico fiscale e di cui Casero ha difeso con forza alcuni interventi a suo dire “rivoluzionari”, come il 730 precompilato e la fatturazione elettronica. Sulla precompilata Casero ha invitato ad attendere la fine dei tre anni di sperimenatzione, prima di emettere giudizi. In ogni caso il Mef è pronto ad avviare un confronto con tutti gli addetti ai lavori già a fine anno, per analizzare gli aspetti critici dell’operazione sui quali intervenire. Disponbilità al confronto sulle difficoltà di gestione e applicazione anche sulla fatturazione elettronica, “altra rivoluzione del nostro sistema fiscale”, che dovrà prevedere vantaggi per la conservazione e che aiuterà la Pubblica amministrazione ad “attaccare uno dei nostri problemi principali, ossia l’evasione Iva, che rappresenta il 50% del totale”. Casero ha inoltre sostenuto che esiste “la possibilità di forrnire un software gratuito per favorire l’invio delle fatture, soprattutto per i piccoli”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, che a Rimini si è detta particolarmente soddisfatta dai primi riscontri sull’andamento della precopilata, annunciando per i prossimi giorni la diffusione di dati ufficiali. “Dobbiamo fare uno sforzo”, è il suo suggerimento, “per evidenziare ciò che c’è di positivo nella normativa in atto. E dobbiamo farlo per questo Paese che ha bisogno di un profondo cambiamento”. Il decreto sulla internazionalizzazione delle imprese, per esempio, ha eliminato, secondo il direttore delle Entrate, “una serie di oneri per le imprese all’interno di un contesto europeo e non più solo nazionale. Questi decreti delegati servono per risolvere i problemi che imprese e professionisti si trovano ad affrontare ogni giorno”. Fondamentale, a suo dire, è anche la certezza del diritto e “il giudizio dell’Agenzia deve essere dato una volta per tutte, deve essere una parola d’onore”. In questo contesto, l’unica strada percorribile è la cultura della digitalizzazione perchè “solo la trasparenza dell’informazione farà sì che gli oneri scompaiano. E la fatturazione della Pa ha dimostrato che è possibile portare certezza”. “Ci vuole certamente coraggio”, ha sostenuto la Orlandi, “e passare ad uno stato di digitalizzazione maggiore soprattutto delle piccole imprese. La digitalizzazione serve anche perchè da parte nostra il controllo diventi preventivo. Sono convinta che cambieremo il sistema fiscale.Dobbiamo proiettarci sempre di più sulla consulenza e sull’assistenza per debellare l’evasione fiscale”.

“La legge delega”, ha affermato nel suo intervento Luigi Mandolesi, consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla Fiscalità, “sulle cui finalità e obiettivi da raggiungere siamo tutti d’accordo, va attiviata con una tempistica veloce: spingiamo tutti nella stessa direzione”. “Si semplifichino gli adempimenti”, è stato il suo appello “e si scandiscano le scadenze per rendere più facile la vita delle imprese e di noi commercialisti. Non possiamo essere contrari all’ammodernamento, la strada della digitalizzazione è la risposta giusta, ma con la tempistica necessaria e le dovute agevolazioni. La delega è un’occasione da non perdere per raggiungere gli obiettivi da noi condivisi ed arrivare ad una sistemazione delle norme e ad un coordinamento tra quelle primarie e quelle secondarie”.

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