Nuova presa di posizione del Consiglio nazionale dei commercialisti sullo spesometro. La categoria punta questa volta i riflettori sulla decisione di lasciare ai singoli uffici dell’Agenzia delle Entrate la decisione sull’applicabilità o meno delle sanzioni. Una scelta che, affermano i due consiglieri nazionali delegati alla fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio Postal, “genererà ulteriore caos in questa travagliata vicenda”. Il riferimento è alle indicazioni contenute nella nota diramata ieri sera, con la quale le Entrate hanno comunicato lo slittamento al 5 ottobre dei termini per l’adempimento. Rinvio che il Consiglio nazionale aveva immediatamente bollato come “assolutamente insufficiente”.

“Prendiamo atto delle motivazioni che hanno indotto al comunicato diffuso ieri dall’Agenzia delle Entrate – affermano Gelosa e Postal – ma siamo convinti che lasciare ai singoli Uffici della Agenzia la valutazione di merito sulla non applicazione delle sanzioni per meri errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia effettuato dopo il 5 ottobre, ma entro i 15 giorni dalla originaria scadenza, può essere solo foriero di ulteriori criticità derivanti dalle disparità di trattamento che si potranno originare su base locale. Per questo motivo – concludono – ribadiamo l’assoluta ed urgente necessità di un provvedimento normativo da parte del Governo che rivisiti l’Istituto a partire dal termine di scadenza da prorogare ulteriormente, per arrivare alla totale disapplicazione delle sanzioni relativamente a questo primo invio e conseguentemente alla possibile correzione di errori o ritardi”.

Sulla ingarbugliata vicenda spesometro è intervenuto oggi anche il Viceministro dell’Economia, Luigi Casero, ammettendo che la situazione venutasi a creare con il blocco della piattaforma telematica di trasmissione delle fatture all’Agenzia delle Entrate, “è grave”. “Tra oggi e domani – ha affermato – vedremo con l’Agenzia se potremo fare un intervento un po’ più ampio, se ci sia la necessità di misure immediate, come un’ulteriore proroga, o di interventi più a lungo termine”. “Quello che l’Agenzia delle Entrate poteva fare, l’ha fatto”, ha spiegato Casero, sottolineando che ora si cercherà di capire cosa è successo, perché il sistema si è bloccato e quanti utenti sono rimasti coinvolti. Il governo, valuterà quindi se intervenire con un eventuale decreto, con un dpcm o nella legge di bilancio. “Ci possono essere sia degli interventi immediati che altri che riguardano il futuro”, ha specificato. “Quando succedono dei fatti come questo è giusto rivedere un po’ tutto e prevedere degli interventi. Il primo step l’ha fatto l’Agenzia, vediamo se ci sarà un secondo step con un intervento del governo e poi un terzo step sul futuro”. Questa potrebbe essere insomma l’occasione per rivalutare il sistema nel suo insieme, senza tuttavia, ha puntualizzato il viceministro, tradire l’evoluzione verso la digitalizzazione del fisco.

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