L’efficacia dei modelli 231 e l’effettiva valenza delle funzioni protettive ad essi assegnate, l’ottimizzazione dei controlli dell’organismo di vigilanza, la razionalizzazione dei reati presupposto, la previsione di incentivi per diffonderne l’adozione. Sono alcuni dei temi di cui si è discusso nella prima riunione, svoltasi oggi a Roma, del gruppo di lavoro istituito dal Consiglio nazionale dei commercialisti per la disamina delle principali criticità della normativa di cui al d.lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Del Gruppo di lavoro fanno parte, oltre al Consiglio nazionale dei commercialisti, anche esponenti di ABI, Confindustria e Consiglio Nazionale Forense.

Obiettivo del gruppo è quello di sfruttare al massimo le sinergie interdisciplinari per fornire indicazioni e linee guida alle imprese, incluse quelle di minori dimensioni, nonché per una possibile proposta di revisione organica della normativa.

Del gruppo fanno parte i consiglieri nazionali dei commercialisti Massimo Scotton e Lorenzo Sirch (delegati all’area societaria ), Raffaele Marcello (delegato ai sistemi di amministrazione e controllo), Francesca Palisi (ABI), Daniela Di Scenna (Confindustria) e Stefano Salvi (Consiglio nazionale forense). Altri componenti sono Marcella CaradonnaLuca TrabattoniPaolo VerneroAttilio Pisani e Alessandra Paganelli. Due i ricercatori che ne seguiranno i lavori. Si tratta di Roberto De Luca e Annalisa De Vivo.

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