L’efficacia dei modelli 231 e l’effettiva valenza delle funzioni protettive ad essi assegnate, l’ottimizzazione dei controlli dell’organismo di vigilanza, la razionalizzazione dei reati presupposto, la previsione di incentivi per diffonderne l’adozione. Sono alcuni dei temi di cui si è discusso nella prima riunione, svoltasi oggi a Roma, del gruppo di lavoro istituito dal Consiglio nazionale dei commercialisti per la disamina delle principali criticità della normativa di cui al d.lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Del Gruppo di lavoro fanno parte, oltre al Consiglio nazionale dei commercialisti, anche esponenti di ABI, Confindustria e Consiglio Nazionale Forense.
Obiettivo del gruppo è quello di sfruttare al massimo le sinergie interdisciplinari per fornire indicazioni e linee guida alle imprese, incluse quelle di minori dimensioni, nonché per una possibile proposta di revisione organica della normativa.
Del gruppo fanno parte i consiglieri nazionali dei commercialisti Massimo Scotton e Lorenzo Sirch (delegati all’area societaria ), Raffaele Marcello (delegato ai sistemi di amministrazione e controllo), Francesca Palisi (ABI), Daniela Di Scenna (Confindustria) e Stefano Salvi (Consiglio nazionale forense). Altri componenti sono Marcella Caradonna, Luca Trabattoni, Paolo Vernero, Attilio Pisani e Alessandra Paganelli. Due i ricercatori che ne seguiranno i lavori. Si tratta di Roberto De Luca e Annalisa De Vivo.
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Revisione enti locali 2022, su Concerto il corso del Ministero dell’InternoA renderlo fruibile Consiglio e Fondazione nazionali dei commercialisti dal 27 marzo al 30 novembre 2023. Valido per l’iscrizione nell’Elenco revisori degli enti locali 2024
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Superbonus: commercialisti, per sblocco crediti F24 fondamentaleRegalbuto in audizione alla Camera: “Prorogare almeno al 28 aprile il termine per presentare le comunicazioni per l’opzione della cessione del credito e lo sconto in fattura”
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Revisori legali, adottato dal MEF il programma formativo per il 2023Nuove materie previste per gli iscritti nel Registro: contabilità pubblica, crisi d’impresa e diritto tributario, con un tetto massimo ai crediti conseguibili, per rispondere alle esigenze di un aggiornamento diversificato