Alessandro Solidoro, membro del Consiglio nazionale dei commercialisti delegato all’Attività internazionale, è stato confermato alla carica di vicepresidente di Accountancy Europe anche per il quadriennio 2019-2022. La nomina è avvenuta oggi a Bruxelles, durante l’Assemblea generale della più grande associazione europea di professionisti economici, che raggruppa 51 associazioni nazionali di 37 Paesi. Presidente è stato eletto il rumeno Florin Toma.

Il Consiglio nazionale dei commercialisti, oltre ad Accountancy Europe, partecipa anche ad altri Organismi: IFAC, IASB, CFE Tax Advisers Europe, ETAF, IVSC e CILEA. Mentre CFE ed ETAF sono associazioni europee di professionisti della consulenza fiscale, CILEA rappresenta un’associazione di commercialisti operanti nei Paesi latini sudamericani ed europei, portatori di una organizzazione della professione diversa da quella anglosassone e focalizzata su aree di consulenza più ampie di quelle contabili e di revisione. IASB e IVSC sono invece standard setters nel settore dei principi contabili e delle valutazioni.

Consigliere, la sua conferma alla carica di Vicepresidente di Accountancy Europe è la anche conferma del ruolo dei commercialisti italiani in ambito europeo. Qual è la mission del Consiglio nazionale nel contesto internazionale?

Innanzitutto quella di far emergere la professione italiana quale professione di primo livello in termini di competenze professionali, attenzione e cura dell’interesse pubblico, leadership strategica e propensione all’innovazione.
Il Consiglio nazionale, in qualità di membro istituzionale, partecipa direttamente a diverse associazioni che curano le numerose aree di interesse per la nostra professione e nell’ambito delle quali fornisce un supporto di esperienza attraverso i propri delegati. Contribuire ai lavori tecnici di questi organismi ha lo scopo di far conoscere le specificità italiane in termini di struttura del sistema economico e professionale, che è caratterizzato da una elevatissima incidenza di imprese e professionisti di piccole, se non piccolissime, dimensioni.

Come avviene a livello internazionale il rafforzamento della professione del commercialista?

Prima di tutto abbiamo creato all’interno del Consiglio nazionale una cabina di coordinamento tra i rappresentanti italiani nei vari organismi internazionali per rappresentare una strategia comune e valutare l’avanzamento delle iniziative proposte. Successivamente, informiamo gli altri istituti professionali con i quali interagiamo in merito ai processi di riforma che impattano sulla professione e che possono rafforzare l’interesse e la fiducia nel sistema Italia.

Solidoro con Florin Toma

Quali strumenti mettete in campo per informare i commercialisti su quello che accade a livello internazionale?

Esattamente un anno fa è partito il progetto, condiviso tra il Consiglio e la Fondazione nazionale dei commercialisti, di una informativa periodica dedicata all’Attività internazionale, finalizzato ad informare i colleghi e condividere con loro le novità e gli sviluppi in ambito europeo ed internazionale, con riferimento alle diverse attività svolte dai commercialisti, in particolare nelle aree fiscalità, bilancio, revisione, antiriciclaggio ed insolvenza. Ormai siamo giunti all’ottavo numero dell’informativa. È importante per noi tutti capire quanto il contesto internazionale e quello europeo siano la fonte di una parte significativa della normativa che regola le modalità di svolgimento dell’attività professionale. Al contempo, dobbiamo essere in grado di rappresentare nelle sedi internazionali le proposte o le impostazioni che sono maturate nel contesto italiano rispetto ad importanti temi di legislazione professionale sui quali la voce dei commercialisti deve essere determinante.

Quanto è importante la partecipazione attiva al processo normativo e di standard setting internazionale?

Nel corso degli anni, questa partecipazione è divenuta centrale per apportare il contributo e l’esperienza della professione italiana in tutte le fasi del complesso iter di definizione delle policy, di emanazione di direttive, regolamenti e standard in particolare nell’area della fiscalità, della revisione, del reporting, della valutazione d’azienda, della deontologia e della formazione professionale.

Quali sono attualmente i dossier che suscitano interesse?

In questo momento, i temi di maggiore interesse sono prima di tutto la fattura elettronica, presentata ultimamente a Bruxelles in un panel organizzato da ETAF da cui è scaturita la richiesta di specifici incontri bilaterali per chiarirne i contenuti, e la riforma della legge sulla crisi di impresa, che è addirittura anticipatrice dei principi stabiliti nel progetto della nuova direttiva europea su temi come l’emersione anticipata della crisi, la salvaguardia dei complessi aziendali in funzionamento e la seconda opportunità per l’imprenditore sfortunato.

Un altro pilastro del Consiglio nazionale è l’internazionalizzazione.

L’apertura e la conoscenza di nuovi mercati per i commercialisti ed i loro clienti è fondamentale per ampliare le opportunità professionali senza dimenticare che l’internazionalizzazione rappresenta per le PMI una scelta necessaria per mantenere alta la competitività a livello globale. Le missioni ed i roadshow che organizziamo rappresentano il punto terminale di processi di conoscenza e approfondimento delle reciproche realtà economiche e professionali. L’obiettivo primario di tale impegno istituzionale è altresì quello di rafforzare il ruolo dei Professionisti quali consulenti esperti nei processi d’internazionalizzazione delle imprese, favorendo l’accrescimento di competenze e skill, sviluppando i canali di comunicazione e le occasioni di interazione con professionisti stranieri per vivere e non subire il fenomeno della globalizzazione delle relazioni professionali. La costituzione anche dell’associazione AICEC , quale “braccio armato” per l’organizzazione delle missioni internazionali che ormai da anni hanno suscitato l’interesse di centinaia di colleghi e dei loro clienti, rientra appieno in questa strategia.

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