Sono già oltre 40 e sono determinate nel loro percorso di sostenibilità e nel fare profitti. Si tratta del movimento italiano delle B Corp, le Società Benefit, che si sono riunite per la prima volta a Milano lo scorso dicembre per presentarsi al Paese e condividere il significato ed i valori di questo nuovo paradigma imprenditoriale.
La rivoluzione B Corp conta nel mondo oltre 2.000 aziende – tra cui brand noti come Kickstarter ed Etsy, e numerose tech nella Silicon Valley – in 50 paesi ed in 130 settori differenti; 150.000 persone impegnate, una media di 75 persone per azienda, un fatturato complessivo di 22 miliardi di euro, una media di 11 milioni per ogni B Corp. L’Italia è all’avanguardia in Europa con oltre 40 aziende, la seconda community dopo l’Olanda, e si stima che nel 2017 si triplicheranno.
Questo tipo di aziende sono un passo avanti ad altre imprese simili. Perché oltre alla sostenibilità, le B Corp hanno più donne manager (35%) e più bonus per i dipendenti (44%). Percentuali che crescono esponenzialmente anche quando si parla di nuovi posti di lavoro (57%), di energia rinnovabile (34%) e della valutazione delle performance sociali ed ambientali dei propri fornitori (qui la percentuale schizza all’82% contro l’11% delle altre aziende).

Ma cosa sono queste società che hanno messo la sostenibilità nel loro statuto?
Si tratta di imprese che usano il potenziale del business per avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, aziende che continuano ad avere come scopo quello di fare profitti e nel contempo mettono nero su bianco (nello statuto) la creazione di impatti positivi verso l’ambiente circostante, i propri dipendenti, i fornitori e tutti gli altri portatori di interessi coinvolti nella loro attività.
Perché le aziende in generale, e le B Corp in particolare, possiedono la più grande forza di cambiamento: il valore del business. Il nostro futuro, quindi, sarà prospero se riusciremo a indirizzare questo potenziale straordinario in una direzione virtuosa, che crei valore per tutta la società.

Si tratta di una radicale evoluzione, nata in America nel 2008 per affrontare le sfide e le disuguaglianze del XXI secolo; ed è uno dei fenomeni economici tra i più osservati, che conta tra i suoi sostenitori anche il Nobel per l’economia Robert Shiller.

A catalizzare questo movimento in Italia a partire dal 2012 è stata Nativa, tra le aziende fondatrici del movimento B Corp in Europa, prima B Corp in Italia ed una delle prime al mondo. “Oggi le aziende rappresentano la più grande forza sul pianeta – osserva Eric Ezechieli, Co-founder di Nativa – Il nostro futuro sarà prospero se riusciremo ad indirizzare questo potenziale straordinario in una direzione virtuosa, che crei valore per tutta la società”. Secondo Paolo Di Cesare, Co-founder di Nativa “si tratta di un percorso di evoluzione ovvio, che sta accelerando sempre di più. Per trovare la direzione è necessario misurare il vero valore che tutte le aziende creano per le persone e l’ambiente e che questo venga considerato tanto importante quanto il valore economico”.

Per misurare in modo rigoroso le performance di sostenibilità complessiva (economica, ambientale e sociale) delle B Corp è stato creato un indicatore ad hoc: il protocollo di misura degli impatti B Impact Assessment (BIA). Le Benefit Corporation nella loro gestione devono bilanciare gli interessi degli azionisti con quelli della collettività, devono avere un responsabile dell’impatto e pubblicare una relazione annuale per descrivere le azioni svolte, i piani futuri e la misura dell’impatto dell’azienda sulla società e sull’ambiente.

Il BIA è il più robusto e diffuso protocollo di misurazione della sostenibilità di un’azienda, ed è già stato adottato da oltre 50.000 aziende e 100 istituzioni finanziarie ed altri player, tra cui ad esempio la Città di New York.

Nativa è Country Partner di B Lab per l’Italia. B Lab è l’organizzazione no profit che rilascia la certificazione B Corporation.
In Italia le imprese con la lettera “B” spaziano in moltissime attività: Banca Prossima (prima B Corp del credito), Mondora (software); Cometech (defibrillatori), Zordan (arredamento), NWG Energia (commercializzazione energia da fonte rinnovabile), Gruppo Davines (prodotti professionali per tricologia e estetica), Natura e Benessere (Cosmetica Green), Habitech **(Green building); **Damiano (Mandorle Biologiche), Dermophisiologique (Dermocosmetica scientifica), Fratelli Carli (olio), Herbatint (cosmetica green), D Orbit (rimozione detriti spaziali).

L’Italia, oltre che per il numero di B Corp, è anche all’avanguardia per la loro regolamentazione. A gennaio 2016, infatti, è diventata il primo stato sovrano al mondo e primo Paese fuori dagli USA ad avere introdotto nel proprio ordinamento le Società Benefit. Quindi, oltre ad essere Srl o Spa, si potrà scegliere di essere anche Sb (Società Benefit). Ideatore e sostenitore della legge sulle Società Benefit è il Senatore Mauro del Barba.
La legge italiana è stata presa come modello di riferimento per l’introduzione di leggi simili in almeno altri sette paesi del mondo come Cile, Taiwan, Australia, Canada.

Per saperne di più sulla certificazione B Corp
www.benefitcorporation.net | www.bcorporation.eu
www.nativalab.com

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