Formare gli amministratori dei beni sequestrati e confiscati, anche attraverso lo studio comparato delle prassi adottate dalle più importanti sedi giudiziarie del nostro Paese. E’ la finalità del primo corso nazionale di perfezionamento sulla materia istituito dal Consiglio nazionale dei commercialisti con l’Università telematica San Raffaele di Roma, in collaborazione con la Scuola superiore dell’Avvocatura e con il patrocinio del Ministero della Giustizia.
Il corso è stato inaugurato oggi a Roma alla presenza, tra gli altri, del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando e del Vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Davide Di Russo. Le lezioni verranno svolte da figure professionali altamente specializzate nei diversi ambiti operativi (magistrati, professionisti, professori, operatori giudiziari, funzionari dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC)). Le lezioni verranno registrate su supporto informatico e archiviate anche su documento cartaceo per consentire la creazione di una “Banca dati delle prassi operative”, che verrà aggiornata periodicamente e messa a disposizione di tutti gli iscritti all’Albo dei commercialisti. Quaranta le ore formative previste, organizzate in cinque moduli dedicati alle novità procedurali della riforma del codice antimafia, a quelle in materia di gestione, alla tutela dei terzi, alle interferenze tra le procedure. Ultimo focus quello sull’ANBSC e sull’assegnazione dei beni sequestrati e sulla destinazione dei beni confiscati.
La finalità della I edizione, che si chiuderà il prossimo 1 giugno e avrà come protagonista il distretto della corte d’appello di Roma, consisterà nell’illustrare le novità della riforma del codice antimafia e le sue prime applicazioni, offrendo agli operatori spunti critici e soluzioni operative, supportandoli nella normativa e nella prassi applicativa. Il corso è valido anche per il riconoscimento dei crediti formativi previsti dalla vigente normativa di settore.
“Credo che questo corso possa essere, grazie al contributo degli accademici, degli studiosi e dei professionisti che si alterneranno nelle lezioni – ha affermato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando nel suo intervento – una occasione preziosa per tutti gli operatori del settore”. “La rigenerazione istituzionale – ha proseguito – è anche il riconoscimento dell’intersezione tra il percorso culturale e l’aggiornamento normativo, anche a partire dai punti più delicati. In questo senso, nei tavoli preparatori degli Stati Generali della lotta alle mafie sono emerse alcune delle proposte di policy poi confluite nel nuovo Codice Antimafia. Si tratta di una riforma organica che interviene in moltissimi ambiti compiendo numerosi passi avanti per lo Stato di diritto, in materia di misure di prevenzione così come in materia di sequestro e confisca. È particolarmente importante, in risposta a ben noti scandali ed abusi che non debbono più ripetersi, la scelta di rendere trasparenti i criteri di nomina degli amministratori dei beni sequestrati e confiscati, in modo da assicurare la rotazione degli incarichi e la corrispondenza tra profilo professionale dell’ausiliario e tipologia dei beni. Di grande rilievo – ha concluso Orlando – è la riorganizzazione dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati dotandola di un organico di 200 persone”.
Il Vicepresidente dei commercialisti Di Russo, ha sottolineato le tante difficoltà incontrate dai professionisti impegnati come amministratori dei beni. Incarichi “non semplici”, li ha definiti, “ma emblematici dell’impegno della categoria sul fronte della lotta al crimine”. Un ambito di attività sempre più al centro dell’attenzione del Consiglio nazionale. “Anche questa iniziativa – ha affermato – ne è una dimostrazione, oltre che uno step ulteriore verso l’affermazione della logica delle specializzazioni che stiamo perseguendo anche dal punto di vista politico”.
“Questo corso – ha spigato la Consigliera nazionale dei commercialisti delegata alle Funzioni giudiziarie e ai metodi Adr, Valeria Giancola – risponde all’esigenza di soddisfare la domanda delle Istituzioni e dell’Autorità giudiziaria di avvalersi di figure professionali qualificate in grado di affrontare le sfide poste dai nuovi strumenti di contrasto alla criminalità economica e organizzata nella gestione e nella destinazione dei beni sequestrati e confiscati. I Consiglio nazionale, parallelamente alla organizzazione del corso, ha anche istituito un osservatorio nazionale delle prassi operative”. Proprio sull’Osservatorio nazionale permanente voluto dal Cndcec si è soffermato l’altro consigliere nazionale dei commercialisti con delega alle funzioni giudiziarie e ai metodi ADR, Giuseppe Tedesco, spiegando che “l’Osservatorio si impegnerà a diffondere le buone prassi dei Tribunali delle misure di prevenzione e degli amministratori giudiziari. Della struttura fanno parte, assieme ad esperti nazionali della materia, anche delegati della procura generale Antimafia e delle sezioni sulle misure di prevenzione delle procure di Roma, Milano e Reggio Calabria”. “L’intento – ha concluso – è anche quello di monitorare l’applicazione del Codice nelle diverse realtà territoriali del nostro Paese”.
La rilevanza del corso è stata sottolineata anche dal Rettore dell’Università San Raffaele. Enrico Garaci. “Vorrei sottolineare – ha detto – la grande importanza di tali iniziative che consentono di coniugare la competenza di protagonisti, attori e controllori della materia con il sapere accademico, in virtù del quale pratica e teoria trovano un punto di incontro. In tal modo l’Università, non più solo Accademia, può contribuire sul piano pratico non solo all’applicazione della norma ma anche al suo miglioramento”.
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