Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha deliberato la nascita di un Osservatorio nazionale permanente sul nuovo Codice Antimafia. L’Osservatorio si impegnerà a diffondere le buone prassi dei Tribunali delle misure di prevenzione e degli amministratori giudiziari. Della struttura fanno parte, assieme ad esperti nazionali della materia, anche delegati della procura generale Antimafia e delle sezioni sulle misure di prevenzione delle procure di Roma, Milano e Reggio Calabria. L’intento è dunque anche quello di monitorare l’applicazione del Codice nelle diverse realtà territoriali del nostro Paese. Il Consiglio nazionale dei commercialisti punterà ad allargare l’Osservatorio a tutte le realtà del settore.

L’impegno dei commercialisti sul fronte della legalità è stato confermato anche nel corso dell’incontro svoltosi oggi presso il Consiglio nazionale, tra i vertici della categoria e il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho. Nel suo intervento, Cafiero de Raho, nel sottolineare l’importante funzione sociale svolta dai commercialisti, ha esortato la categoria all’intransigenza nei confronti degli iscritti che dovessero risultare implicati in reati di mafia, in quanto consulenti del sistema economico criminale. Il forte appello all’etica della professione lanciato dal Procuratore nazionale è stato raccolto dal presidente nazionale della categoria, Massimo Miani. “Il nostro consiglio nazionale – ha detto – è già fortemente impegnato sul fronte dell’etica, della disciplina e delle sanzioni. Una strada sulla quale certo proseguiremo con convinzione, anche se è importante sottolineare come troppo spesso i media qualifichino come commercialisti implicati in reati di vario tipo soggetti che in realtà non sonoiscritti ai nostri albi”. La collaborazione tra Consiglio nazionale e Direzione nazionale antimafia sarà suggellata nelle prossime settimane dalla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati.

“Il protocollo al quale stiamo lavorando – affermano i due Consiglieri nazionali dei commercialisti delegati alla materia, Valeria Giancola e Giuseppe Tedesco – punta a stabilire tra le nostre due parti una forma di raccordo costante e certifica nei fatti la scelta di campo dei commercialisti italiani sul fronte della lotta alla criminalità. Nell’ambito della tematica delle misure di prevenzione e patrimoniali, lavoreremo segnatamente alla gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati, per individuare e risolvere le molteplici criticità connesse alla loro gestione. E’ a nostro parere prioritario accelerare il processo di utilizzazione dei beni e, ove possibile, incrementarne la redditività ai fini della successiva eventuale devoluzione all’Erario, come previsto dal Codice Antimafia”.

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