Differire al 31 ottobre 2021 il termine previsto dal decreto Sostegni-bis per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020 quale adempimento preventivo necessario per la presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto “perequativo” previsto dallo stesso decreto-legge.
Lo chiede ufficialmente il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, dopo che la stessa richiesta era stata avanzata lo scorso 3 giugno nel corso dell’audizione sul Sostegni-bis presso la Commissione permanente Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati.
Nella stessa missiva, i commercialisti segnalano la necessità di adeguare ai principi dello Statuto dei diritti del contribuente il termine previsto dal decreto per la presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo “perequativo” che è attualmente fissato, a pena di decadenza, al trentesimo giorno successivo alla data di avvio della procedura telematica che verrà predisposta a tal fine.
Tale termine, secondo il Consiglio nazionale, è in contrasto con il principio dello Statuto dei diritti del contribuente secondo cui “in ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti”.
“È necessario – scrive il presidente nazionale dei commercialisti, Massimo Miani – procedere con la modifica, disponendo che l’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto “perequativo” deve essere presentata, a pena di decadenza, entro 60 giorni invece di 30 dalla data di avvio della procedura telematica per la presentazione della stessa, come del resto previsto per tutti i precedenti contributi a fondo perduto”.
“È noto l’impegno del Governo per erogare nel modo più celere possibile i contributi a fondo perduto e le altre misure di sostegno previste per far fronte alle gravi ricadute economiche provocate dalla pandemia – continua Miani –, ma è altrettanto noto l’impegno straordinario dei Commercialisti che, sin dall’inizio del periodo emergenziale, ha consentito a famiglie, lavoratori e imprese di avvalersi di tali sostegni, facilitando il buon esito delle iniziative assunte. Ma per l’accesso ai benefici anche il decreto Sostegni-bis richiede l’effettuazione di adempimenti straordinari che vanno ad aggiungersi alle scadenze ordinariamente previste dal nostro sistema tributario”.
L’inadeguatezza del termine del 10 settembre 2021 – secondo i commercialisti – deriva non solo dalla sua eccessiva vicinanza alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, ma anche dal fatto che esso non tiene minimamente conto delle notevoli complessità che caratterizzano la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, particolarmente aggravate quest’anno dalle numerose informazioni aggiuntive che il contribuente deve fornire relativamente alle molteplici misure agevolative introdotte nel 2020 e che impattano tanto sui quadri di determinazione del reddito, quanto su quello relativo al monitoraggio dei crediti d’imposta nonché sul prospetto relativo agli aiuti di Stato.
Nella lettera viene inoltre sottolineata l’impossibilità di individuare la platea dei soggetti beneficiari del contributo “perequativo” anticipatamente rispetto al termine di presentazione delle dichiarazione dei redditi, il che costringerà, di fatto, tutti i soggetti titolari di partita IVA a presentare la dichiarazione dei redditi entro il termine abbreviato previsto dalla legge, con evidente notevole aggravio di lavoro e adempimenti a carico dei contribuenti, ivi compresi quelli che poi purtroppo non potranno beneficiare del contributo, una volta resi noti dal MEF i requisiti di accesso.
“Pur riconoscendo la volontà di conciliare le esigenze di celerità nell’erogazione dei contributi con quelle di controllo delle istanze presentate – conclude il presidente Miani –, ci preme dunque denunciare con fermezza l’impossibilità di rispettare il termine del 10 settembre 2021 attualmente previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi a cui il legislatore ha inteso subordinare la presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo in esame, e la necessità di prorogare tale termine al 31 ottobre 2021”.
Allegati
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