Si è concluso al Lingotto di Torino il Congresso nazionale dei commercialisti “Lavoriamo insieme per il nostro futuro“, organizzato dal Consiglio nazionale e dall’Ordine locale della categoria dal 18 al 20 ottobre. All’evento hanno preso parte oltre 1800 partecipanti che hanno seguito 4 sessioni plenarie, 6 tavole rotonde e 3 workshop paralleli su delega fiscale, sostenibilità, intelligenza artificiale e PNRR a cui sono intervenuti i ministri Calderone, Fitto, Pichetto Fratin, Urso e il viceministro Leo.

In apertura del Congresso, il presidente del Consiglio nazionale Elbano de Nuccio ha citato le parole di un grande manager italiano, Sergio Marchionne. “Un manager esempio di globalizzazione, multidisciplinarietà, di pluralità culturale – ha detto de Nuccio -. Un manager che era uso dire ai propri stretti collaboratori abbracciate il cambiamento, abbiate la curiosità di conoscere e mettetevi sempre alla prova. Faccio mie le parole di questo manager e aggiungo “Lavoriamo insieme per il nostro futuro”.

La platea

Successivamente è salito sul palco il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Torino, Luca Asvisio, che ha ricordato come “fare il commercialista offre degli sbocchi eccezionali. È impegnativo, porta via tante energie, ma garantisce anche molte soddisfazioni. Ritorniamo alla passione cercando di essere anche un po’ più concreti. Creiamo reti, collaborando tra noi e con altre professioni”. Un insegnamento che arriva direttamente da Aldo Milanese, past presidente dell’Ordine torinese scomparso nel 2018, che Asvisio ha voluto ricordare dal momento che si deve proprio a Milanese la creazione di quel ‘Modello Torino’ basato sulla collaborazione interprofessionale e interistituzionale. “Il tema del congresso ‘Lavoriamo insieme per il nostro futuro’ fa riecheggiare la voce di Aldo Milanese che, con il suo ‘Modello Torino’, aveva messo l’Ordine in rapporto con gli altri enti e le altre categorie. Questa è l’unica strada per tornare a crescere come città e come comunità”, ha spiegato Asvisio.

Luca Asvisio, presidente dell’Ordine commercialisti di Torino

Il congresso è proseguito con un dialogo tra il presidente de Nuccio e la giornalista del Tg1 Barbara Capponi sui temi del congresso: fisco, sostenibilità, IA e PNRR. Ma de Nuccio ha voluto anche spiegare il vero significato di un appuntamento che è stato ripristinato dopo otto anni di assenza. “Il significato che ha questo appuntamento lo riassumo in una parola: ritrovarsi. Ritrovare l’orgoglio di appartenere alla categoria – ha spiegato de Nuccio -. Superare le divisioni del recente passato, fare networking, vivere assieme momenti di approfondimento tecnico-scientifico e di convivialità. Riscoprire il piacere di sentirsi parte di una comunità che lavora tutti i giorni al fianco di imprese e cittadini, per il bene del sistema economico nazionale e internazionale. Non è poca cosa, direi. Avevamo avuto una dimostrazione forte e palese di questa voglia di esserci e di stare insieme già al convegno nazionale di Bologna dell’ottobre scorso e agli Stati generali dello scorso maggio a Roma. Ma il Congresso ha un fascino tutto suo, è una “tradizione” che va rispettata e che per questo abbiamo voluto ripristinare”.

La giornalista del Tg1 Barbara Capponi e il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio

Il presidente dei commercialisti italiani ha poi sottolineato la necessità di un cambiamento culturale come scelta strategica obbligata nell’attività professionale. “Prendiamoci cura del cuore della nostra attività, ossia la consulenza fiscale, battiamoci perché sia sempre più semplice e gratificante operare in questo ambito, poniamo con forza l’idea di assegnare ai commercialisti il ruolo di certificatori ogni qualvolta ci sono operazioni in cui si verifica un trasferimento di fondi pubblici verso il sistema economico – ha spiegato -. Su questi temi il Consiglio nazionale è impegnato quotidianamente, è una parte importante del nostro mandato. Ma voglio lanciare un appello ai nostri colleghi: guardiamo con curiosità e impegno anche a nuovi ambiti professionali, facciamoci trovare pronti dai cambiamenti che il mercato ci prospetta, assumiamo un atteggiamento proattivo rispetto al nuovo che avanza. Questa non è un’opzione, ma una precondizione per ogni ragionamento sul futuro della professione. Cambiando si sopravvive e si cresce, restando ancorati ad un presente che in parte è già il passato, rischiamo di perire”.

Il comunicato stampa

Sul palco sono poi saliti anche i consiglieri nazionali della categoria per l’esibizione del Quartetto di ottoni dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai che ha suonato gli inni italiano ed europeo.

Esibizione del Quartetto di ottoni dell’Orchestra sinfonica nazionale della RAI

In seguito, il presidente de Nuccio ha letto un messaggio che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha inviato al Congresso nazionale per rinnovare e confermare la prospettiva di ascolto e attenzione verso le proposte della categoria. “In particolare, il Governo condivide la proposta di legge di maggioranza A.C. 1276, prima firmataria l’Onorevole Marta Schifone, in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale – ha scritto Mantovano -. Il sistema si è spinto troppo oltre nel delineare le responsabilità da omessa o insufficiente vigilanza da parte dei membri dei collegi sindacali. Si è proposta una limitazione della responsabilità civile dei componenti dell’organo di controllo, nei casi di condotte colpose, attraverso la fissazione di un tetto massimo della responsabilità, parametrato all’importo dei compensi percepiti per l’incarico, secondo un metodo già sperimentato in diversi Paesi europei. Il meccanismo si lega così a quello dell’equo compenso, posto a base della legge n. 49 del 2023, che la maggioranza parlamentare ha già approvato lo scorso aprile. Ci si propone, in questo modo, di delineare un sistema complessivo dotato di razionalità ed equilibrio, a vantaggio di un più sereno e dignitoso svolgimento dell’attività professionale e di un più efficiente assetto della governance societaria”.

“Ringraziamo il Sottosegretario Mantovano per questa ennesima dimostrazione di vicinanza alla categoria e di volontà di ascolto delle sue ragionevoli e motivate istanze – ha commentato de Nuccio -. Il pieno sostegno dell’esecutivo al disegno di legge dell’Onorevole Schifone è un altro passo estremamente significativo sulla strada che potrebbe portarci ad un risultato molto importante per la professione e per tutto il sistema dei controlli societari”.

Il comunicato stampa

Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

La prima giornata di lavori si è distinta per la sessione plenaria “Sostenibilità: sfide e opportunità per professionisti e imprese“. Durante la prima tavola rotonda “I diversi piani dello Standard Setting“, moderata da Isidoro Trovato del Corriere della Sera, è stata presentata da GBS (Gruppo Bilanci e Sostenibilità), in collaborazione con il Consiglio nazionale dei commercialisti, la prima indagine sull’impatto della Corporate sustainability reporting directive (Csrd) sulle imprese italiane.

La nuova Csrd estende la comunicazione obbligatoria delle informazioni sulla sostenibilità a partire dall’esercizio 2025 per le imprese di grandi dimensioni che eccedano almeno due dei seguenti parametri: 250 dipendenti, 20 milioni di euro di attivo e 40 milioni di euro di fatturato. Appartengono a questo gruppo 7.883 aziende italiane (i cosiddetti adopter) ed è su queste che si è concentrata l’attenzione dell’indagine. In particolare, l’analisi si è concentrata sulle 1.816 aziende che presentano un bilancio consolidato e che, quindi, hanno una complessità maggiore. Solo il 12% redige bilanci di sostenibilità in maniera volontaria con una percentuale maggiore (40%) nel settore utility. Le aziende che redigono volontariamente bilanci di sostenibilità per l’83% hanno come azionista un operatore o un investitore finanziario. I report sulla sostenibilità non solo sono ancora pochi (235), ma solo nel 3% dei casi sono inseriti nella relazione sulla gestione.

Alla luce di questi dati, secondo il presidente del Consiglio nazionale de Nuccio, la funzione della consulenza d’impresa è centrale per i processi di transizione verso la sostenibilità delle organizzazioni, non solo sul piano del reporting, ma anche e soprattutto su quelli della strategia, della governance e della mitigazione dei rischi. “La funzione di ‘stratega dell’informazione’ acquista una nuova dimensione che supera l’apporto alla costruzione di una specifica immagine dell’impresa ed esalta invece il suo contributo all’utilità collettiva valorizzando gli interventi del professionista”.

Nel corso della seconda tavola rotonda “Le frontiere di sviluppo nell’era ESG“, moderata da Laura La Posta del Sole 24 Ore, è stato presentato il documento “5-step Starting Guide per la transizione delle PMI verso la sostenibilità“, pubblicato da Accountancy Europe (AE) di cui il Consiglio nazionale della categoria è membro. La guida evidenzia i passi iniziali che le PMI potrebbero già muovere per intraprendere il proprio viaggio verso la sostenibilità.

“In questo momento così importante, e per certi versi ancora incerto, rispetto al futuro della compliance normativa relativa alla sostenibilità – commenta il Consigliere nazionale dei commercialisti delegato allo Sviluppo sostenibile, Gian Luca Galletti –, dobbiamo ricordare a noi stessi che il vero cambiamento ha origine da un’intima consapevolezza degli imprenditori circa l’importanza dell’integrazione della sostenibilità nelle strategie e nel comportamento naturale delle aziende. Questa condizione è essenziale per annullare la distanza che separa due pericoli estremi nel perseguimento della sostenibilità del sistema: da un lato, il potenziale sovraccarico normativo, con un eccesso della tecnica nell’interpretazione delle scelte politiche, dall’altro, l’assoluta discrezionalità di comportamento da parte di operatori economici e cittadini, con un’assenza della politica nell’interpretazione delle esigenze della collettività. Il documento di AE pone l’accento sul mondo produttivo delle PMI, asse portante del sistema economico e produttivo europeo e internazionale, stimolando, in modo semplice, una riflessione che vada però oltre la norma”.

Il comunicato stampa

Gian Luca Galletti, consigliere nazionale dei commercialisti delegato allo Sviluppo sostenibile

A margine dei lavori, il presidente del Consiglio nazionale de Nuccio ha firmato un protocollo con Intesa Sanpaolo, rappresentata da Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese, sulla transizione energetica e digitale delle PMI. Obiettivo: sensibilizzare le imprese italiane verso il processo di transizione energetica, sostenibile e digitale, illustrando loro i vantaggi e le opportunità messe a disposizione dal PNRR e da ulteriori iniziative pubbliche di sostegno all’innovazione digitale e a supporto della transizione verde nel sistema produttivo.

Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo, e il presidente nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio

La seconda giornata di lavori si è aperta con una sessione plenaria dedicata alla delega fiscale. Alla prima tavola rotonda “Il percorso dei decreti attuativi – La cooperative compliance: un nuovo orizzonte anche per la professione” durante la quale Rosa D’Angiolella, consigliera nazionale dei commercialisti delegata al Contenzioso tributario, ha proposto il rafforzamento del contraddittorio e dell’autotutela per superare la mediazione. “Nel nuovo scenario – ha detto – conciliazione anticipata su iniziativa del giudice al posto della mediazione”.

Rosa D’Angiolella, consigliera nazionale dei commercialisti delegata al Contenzioso tributario

Nella seconda tavola rotonda dedicata al fisco c’è stato un confronto tra i commercialisti e i rappresentanti politici, moderata da Andrea Bignami di Sky Tg 24, preceduto da un intervento dal palco di Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze. Hanno partecipato il presidente Elbano de Nuccio; Salvatore Regalbuto, tesoriere CNDCEC delegato alla Fiscalità e componente Comitato tecnico MEF per l’attuazione della riforma tributaria; Alberto Gusmeroli, presidente commissione Attività produttive Camera dei deputati e responsabile Unità Fisco LEGA; Luigi Marattin, capogruppo Italia Viva-Azione, Commissione Bilancio Camera dei deputati; Antonio Misiani, responsabile Economia e Finanze Partito democratico e vicepresidente Commissione Bilancio Senato; Claudia Porchietto, responsabile nazionale Dipartimento Politiche industriali Forza Italia; Mario Turco, vicepresidente Movimento 5 Stelle, Commissione Finanze Senato.

Maurizio Leo, viceministro all’Economia e alle Finanze

“Il cambio di paradigma nei controlli fiscali rappresenta senza dubbio il passaggio più strategico della delega fiscale – ha affermato de Nuccio -. L’introduzione del concordato preventivo biennale per Pmi e lavoratori autonomi e l’ampliamento della platea ammessa al regime di adempimento collaborativo comporteranno una vera e propria rivoluzione nei controlli. Si passerà infatti da una logica di controlli ex-post a una di collaborazione preventiva con l’amministrazione fiscale. Una vera svolta nella lotta all’evasione, che necessariamente affiderà ai commercialisti un ruolo da protagonisti in quanto unico corpo intermedio che, per caratteristiche intrinseche alla professione, dispone di tutte le competenze fiscali, giuridiche ed aziendalistiche indispensabili per giungere al processo di certificazione qualificata previsto dalla legge delega che, soprattutto in materia di cooperative compliance, sarà decisivo per poter ampliare la platea dei soggetti interessati all’istituto. Tutto ciò richiederà anche l’implementazione di percorsi formativi che portino ad affinare un linguaggio comune con gli organi dell’amministrazione finanziaria”.

“In un momento storico come quello attuale, il sistema fiscale non può continuare ad essere percepito come vessatorio – ha aggiunto il tesoriere Regalbuto -. Pagare i tributi è un dovere civico prima che giuridico, ma tale dovere deve essere bilanciato dal diritto a vedere efficacemente utilizzate le risorse pubbliche e dall’esigenza di poter adempiere in un contesto di certezza del diritto. Se il sistema tributario saprà evolversi in questa direzione sarà l’intero sistema Paese a beneficiarne. E in questo contesto bisognerà operare per semplificare e razionalizzare il sistema e, contestualmente, per disegnare regole certe che consentano di raggiungere il corretto equilibrio tra le indispensabili esigenze di gettito e la necessità di utilizzare la leva fiscale per il sostegno a famiglie e imprese soprattutto attraverso azioni che premino la creazione di lavoro, che rappresenta il pilastro fondamentale che regge un’economia moderna, e sostengano l’aumento della produttività e competitività di imprese e professionisti premiando coloro che assumono, investono e innovano. Siamo fiduciosi che, anche grazie all’ausilio qualificato dei Commercialisti, molti di questi obiettivi, delineati dalla legge delega, potranno essere raggiunti”.

Il comunicato stampa

Salvatore Regalbuto, consigliere tesoriere nazionale dei commercialisti delegato alla Fiscalità

La seconda giornata di lavori si è conclusa con una sessione plenaria su “Le prospettive del lavoro intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale“, moderata da Simona D’Alessio, collaboratrice Ansa e Italia Oggi. Nel corso della tavola rotonda, a cui sono intervenute anche Marina Calderone, Ministra del Lavoro, e Marta Schifone, capogruppo della Commissione Lavoro alla Camera dei deputati, è stato presentato il documento “Il lavoro del commercialista nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale: scenari, opportunità e rischi”, realizzato dal Consiglio nazionale dei commercialisti.

“Il documento ha l’obiettivo di introdurre i colleghi ad un argomento dall’impatto rivoluzionario sul futuro della professione, particolarmente complesso soprattutto in considerazione delle peculiarità che lo contraddistinguono quali la tecnicità, la pervasività e la poliedricità – ha spiegato Fabrizio Escheri, consigliere nazionale della categoria delegato a Innovazione e digitalizzazione degli studi professionali e delle imprese –. Il documento è stato redatto con il supporto dell’IA anche per farne toccare con mano le potenzialità e i limiti di impiego. L’obiettivo principale è fornire un esempio di cosa può fare l’IA, cercando peraltro di “sfatare” alcuni timori e fake. L’idea che ci siamo fatti è che l’intelligenza artificiale, almeno quella generativa, possa considerarsi ad oggi un valido supporto al nostro lavoro, in grado di moltiplicare esponenzialmente e a costi irrisori la nostra produttività come un collaboratore che, peraltro, crescerà nelle competenze e capacità molto rapidamente, ma che bisogna del vaglio e del valore aggiunto del professionista”.

Il comunicato stampa

Fabrizio Escheri, consigliere nazionale dei commercialisti delegato a Innovazione e digitalizzazione degli studi professionali e delle imprese

La terza e ultima giornata dei lavori è stata dedicata ad una sessione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dal titolo “PNRR: una sfida da vincere. Italia, Europa, mondo: le prospettive macroeconomiche tra tensioni globali e nuove opportunità“, moderata dal vicedirettore de La Stampa Cesare Martinetti. I presidenti de Nuccio e Asvisio si sono confrontati con Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR; Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

“Nello sforzo che tutti dobbiamo compiere per una piena realizzazione dei progetti, c’è la necessità di trattare d’ora in avanti il PNRR in un’ottica qualitativa più che quantitativa della spesa, rendendo più attrattivi gli investimenti – ha affermato de Nuccio -. Ogni progetto andrebbe definito come se si trattasse di un piano industriale, soffermandosi sulla fase della programmazione dell’investimento da realizzare. In questo scenario, il ruolo dei commercialisti può essere determinante per il successo del piano. Le nostre competenze possono essere di concreto supporto in un percorso di certificazione dei progetti su due livelli. Con il primo, si entrerebbe nel merito della loro sostenibilità finanziaria ovvero del ritorno monetario dell’investimento, con effetti benefici per l’operatore economico e per i portatori di interesse. Il secondo livello di certificazione potrebbe invece riguardare l’impatto dell’investimento in termini ambientali e sociali”.

Il ministro Pichetto Fratin, il presidente de Nuccio, il ministro Fitto e il presidente Asvisio

Il comunicato stampa

Il Congresso si è concluso con la proclamazione dei vincitori delle tre borse di studio istituite dal Consiglio nazionale della categoria in memoria di Fabiana De Angelis, Nicoletta Golisano e Antonio Novati, i commercialisti tragicamente assassinati nell’esercizio dell’attività professionale. I vincitori delle borse di studio – ciascuna del valore di 2.000 euro – sono Cristina De Silva di San Vitaliano (Napoli), Alessio Fiorese di Vicenza e Giulia Guazzaroni di Osimo (Ancona). In sala erano presenti anche i familiari dei tre commercialisti scomparsi.

La proclamazione dei vincitori delle borse di studio in memoria dei commercialisti uccisi

“Gli eventi drammatici che hanno portato nei mesi scorsi alla tragica morte di nostri tre colleghi hanno sconvolto la comunità dei centoventimila commercialisti. Siamo convinti che la loro memoria vada onorata al meglio: è questo l’impegno che prendemmo con i loro famigliari e con tutti i colleghi ai nostri stati generali di maggio e che confermiamo oggi – ha affermato de Nuccio -. Assegnare delle borse di studio a dei giovani è uno strumento per tenere vivo il ricordo dei tre colleghi periti, ma anche un mezzo per ricordare a noi e alle Istituzioni che dobbiamo mettere tutti maggiore impegno per rendere più chiaro il delicato compito al servizio dello Stato svolto dai commercialisti, in situazioni spesso davvero rischiose”.

Il comunicato stampa

“L’evento appena conclusosi ha fatto rinascere la voglia di partecipazione tra i colleghi – ha concluso de Nuccio -. Credo che questo Congresso nazionale ripaghi a pieno il lavoro che con intensità, passione e determinazione abbiamo portato avanti in questo primo anno di consiliatura”.

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