Quasi duecento commercialisti, imprenditori e avvocati compongono la delegazione italiana al seguito della missione istituzionale del Consiglio nazionale dei commercialisti in corso di svolgimento negli Emirati Arabi Uniti. Quattro giorni di appuntamenti (dal 3 al 6 novembre) nel corso dei quali i partecipanti avranno l’opportunità di incontrare esponenti delle istituzioni locali, delle rappresentanze diplomatiche italiane, degli organismi finanziari, del mondo professionale locale e altri soggetti preposti al supporto delle attività di internazionalizzazione verso il mercato emiratino.

In programma incontri anche con il Fondo Dubai Investment e con rappresentanti di banche dei due Paesi. Una missione che fa parte del progetto strategico per l’internazionalizzazione delle imprese italiane e degli studi professionali messo a punto dal Consiglio nazionale dei commercialisti. Un progetto “ambizioso che – spiega il Consigliere delegato ai rapporti internazionali, Giovanni Parente – ha come fulcro l’idea di dare risposta all’esigenza di qualificare il ruolo del commercialista anche come consulente globale d’impresa, in grado di agevolare a queste ultime il compito, non semplice, di affrontare i mercati esteri. I commercialisti non sono solo “tecnici della contabilità”, ma anche esperti di tecnica industriale, commerciale e finanziaria, con un know how adeguato nel diritto internazionale, in economia e in tutto quanto attiene la materia aziendalistica”.

La missione negli Emirati Arabi Uniti ha tra i suoi obiettivi anche quello di contribuire al riconoscimento del Consiglio nazionale dei Commercialisti e degli esperti contabili quale ente accreditato nell’ambito dell’attività di internazionalizzazione ed essere parte della cabina di regia, introdotta dal decreto-legge n. 98 del 2011, coordinata dal Ministeri degli Esteri e dello Sviluppo Economico. Con i principali attori pubblici e privati che di questa cabina di regia fanno parte, i commercialisti puntano a siglare accordi quadro di collaborazione, dopo quello già sottoscritto nei mesi scorsi con Sace.
Nel frattempo il Consiglio nazionale collabora attivamente anche con il Ministero degli Esteri. Una collaborazione che ha portato al coinvolgimento di rappresentanti del Maeci già in questa missione e che si è concretizzerà nella segnalazione alla rete diplomatico – consolare, da parte dei commercialisti, di liste di studi professionali presenti nei paesi di accreditamento e in iniziative di formazione sull’internazionalizzazione.

Proprio in concomitanza con l’evento in corso negli Emirati, inoltre, ha preso il via una serie di pubblicazioni tematiche, legate ai paesi di destinazione delle diverse missioni istituzionali, realizzate dal Consiglio nazionale con la sua Fondazione. Il primo volume è intitolato “Il made in Italy negli Emirati Arabi Uniti”

“Questa missione – afferma Parente – ci permette di entrare in contatto con una realtà economicamente particolarmente dinamica e di creare un network tra commercialisti, imprenditori ed esponenti sia della nostra diplomazia che del sistema istituzionale e imprenditoriale locale. Gli Emirati, e in particolare Dubai, non basano più il proprio sviluppo unicamente sull’industria petrolchimica, ma stanno diversificando in settori innovativi, quali il turismo, le energie alternative, l’architettura verde, il lusso, la sanità, il tutto con un forte investimento sulle nuove tecnologie. Qui non c’è spazio per l’improvvisazione: per operare come investitore estero è necessario il superamento di una rigorosa selezione e del massimo rispetto delle normative locali in materia monetaria e finanziaria”. Oltre a Parente, delle delegazione fanno parte anche il segretario e il tesoriere del Consiglio nazionale dei commercialisti, Achille Coppola e Roberto Cunsolo e i consiglieri nazionali Maria Luisa Campise e Felice Ruscetta.

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