“La riapertura dei termini del concordato preventivo biennale fino al prossimo 12 dicembre costituisce una possibilità che potrebbe fornire un ulteriore contributo in termini di incassi da finalizzare al taglio della pressione fiscale per le famiglie italiane”. È quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio. “Avevamo chiesto con forza un rinvio dei termini del 31 ottobre per garantire a commercialisti e contribuenti la possibilità di approcciare il nuovo istituto con più calma e consapevolezza”, ricorda il numero uno della categoria. “Resta il rammarico per quella mancata proroga, che giudicavamo ragionevole pur comprendendo le motivazioni addotte dal Viceministro Maurizio Leo, legate alla necessità di avere numeri certi per la legge di Bilancio”, aggiunge.
“Sull’ipotesi di riapertura dei termini siamo stati consultati dal governo e abbiamo sostenuto questa scelta. Ora professionisti e imprese hanno questa nuova opportunità, una possibilità, non un obbligo, una libera scelta che è in coerenza con le richieste di chi si è battuto nella categoria per poter ottenere un maggior termine per l’adesione alla misura”.
“Il nostro auspico – conclude –, che affermiamo con forza, è che in futuro non si arrivi più a dover gestire strumenti fiscali innovativi e oggettivamente complessi in tempi compressi. Ciò ovviamente per il rispetto dovuto all’insostituibile lavoro dei commercialisti italiani, ma anche nell’ottica di raggiungere la massima efficacia degli strumenti fiscali stessi, evitando il rischio di comprometterne il pieno successo”.

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