Il decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (c.d. Decreto “Sostegni-bis”), convertito dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, ha introdotto nuove misure di aiuto alle attività economiche danneggiate dall’emergenza da Coronavirus, a fronte del protrarsi delle restrizioni connesse al perdurare dell’emergenza epidemiologica in corso.
Tra le altre misure contenute nel Decreto, sono stati previsti nuovi contributi a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di partita IVA, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario e che hanno subito un danno economico a seguito del protrarsi delle restrizioni adottate dal Governo per fronteggiare la pandemia da Covid-19.
I nuovi contributi a fondo perduto in parte si rifanno alla disciplina delle analoghe misure già adottate con il decreto-legge n. 41 del 2021 (c.d. Decreto “Sostegni”) e il decreto-legge n. 34 del 2020 (c.d. Decreto “Rilancio”) e, in parte, introducono nuovi e alternativi criteri di calcolo che potranno essere opzionati qualora risultino più vantaggiosi per il contribuente.
Di seguito, una prima analisi delle misure in esame che ne evidenzia caratteristiche e peculiarità, alla luce anche dei primi chiarimenti forniti dalla prassi amministrativa in materia.
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