Il periodo congiunturale della finanza e dell’economia ha costretto il legislatore, i finanziatori istituzionali e anche i professionisti a concentrare la propria attenzione sulla gestione della crisi, al fine anche di identificare strumenti, atti a salvare le aziende ritenute “curabili”, come, per esempio, gli accordi di ristrutturazione.
Il Consiglio nazionale ha, quindi, deciso di predisporre insieme alla Società dei Docenti di Economia Aziendale e Ragioneria (SIDREA), un percorso di sviluppo delle prassi in uso con l’intendimento di unire al rigore scientifico proprio dell’Accademia l’esperienza e l’evidenza delle best practice che sono patrimonio della professione. Il documento “Linee guida per la valutazione di aziende in crisi” rappresenta il risultato dello sforzo congiunti degli enti (www.commercialisti.it).
La valutazione delle aziende in crisi è un elemento di assoluto rilievo per l’imprenditore che, spesso, si trova nella situazione di dover capire quale può essere il valore dell’azienda, al fine di decidere sul futuro della stessa e sul percorso gestionale da intraprendere. Nel documento più specificamente si legge che le valutazioni di aziende in crisi possono, a titolo esemplificativo servire a “a) supportare processi di riorganizzazione o liquidazione; b) supportare decisioni in merito alla continuazione o cessazione di un’attività aziendale; c) supportare stime formulate nell’ambito di piani aziendali, di attestazioni o di strumenti di comunicazione economico-finanziaria; d) supportare analisi in merito al rapporto tra attivo della procedura e richieste dei creditori della procedura stessa (analisi di solvibilità); d) supportare processi decisionali degli organi aziendali, dei creditori coinvolti nella procedura concorsuale o degli organi della procedura concorsuale” (Appendice A, par.A7).
L’elaborato -elaborato partendo anche dalla conoscenza dei Principi Italiani di Valutazione (PIV), predisposti dall’Organismo Italiano di Valutazione (OIV), di cui il Consiglio nazionale, peraltro, è membro- è strutturato secondo uno sviluppo logico-concettuale. I nove capitoli, esaminabili anche separatamente, sono costruiti partendo dalla definizione dell’inquadramento dello stato di crisi (identificazione, formulazione delle prospettive di risanamento), per arrivare alla costruzione della base documentale, e, quindi, alla scelta dei criteri di valutazione e alla costruzione delle variabili necessarie per esprimere un giudizio sul valore dell’azienda (scelta e problematiche di applicazione dei criteri, flussi, tassi e determinazione del patrimonio netto rettificato), per chiudere il percorso con una sezione articolata su alcune delle criticità emergenti dalle valutazioni espresse con (o in connessione) l’adozione di specifici istituti giuridici, in primis le procedure concorsuali.
Discorso a parte deve essere fatto per le Appendici, pensate come valore aggiunto del documento e non come parte residuale del medesimo; queste contengono, per esempio, numerose check-list e un quadro sinottico che illustra come approcciare, preparare e relazionare i risultati emergenti dall’attività professionale in un incarico di valutazione d’azienda in crisi.
Le linee guida sono predisposte in chiave di esame sintetico delle problematiche trattate, prescindendo dall’esame discorsivo delle stesse, nonostante che alla base dell’elaborato vi siano state approfondite analisi. L’utilizzo di short paragraph è stato concepito in linea con tale linea di ragionamento nonché con l’auspicio di rendere più semplice la lettura.
Evidente che il Consiglio nazionale aspiri anche con questa pubblicazione a fornire uno strumento in grado di agevolare l’attività degli iscritti e degli operatori, fornendo indicazioni e “linee guida” per l’espletamento dell’incarico, oltre a rappresentare un autorevole strumento di riflessione e, ovviamente, un contributo scientifico per lo sviluppo della materia.
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