Inserita in una maestosa scenografia alpina, a pochi passi dalla Francia, Cuneo prende il nome dalla forma dell’altopiano su cui sorge, alla confluenza del torrente Gesso con il fiume Stura. Una terra di frontiera, con un importante tessuto di piccole e medie imprese, interessante per capire come è possibile per i commercialisti accompagnare i primi segni di ripresa dopo l’ultima, devastante crisi finanziaria.
«La nostra provincia è penalizzata dal punto di vista logistico e non ha grandi risorse», dice Nicola Gaiero, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Cuneo, «ma abbiamo delle aziende di eccellenza e un sistema di lavoro basato sull’etica». Il pensiero va subito alla Ferrero, azienda fondata nel 1942 ad Alba dove ha conservato le sue radici. «Durante l’alluvione del 1994 lo stabilimento venne completamente allagato. Nei giorni successivi al disastro, dipendenti ed ex dipendenti si organizzarono autonomamente per ripulire tutto», racconta ancora Gaiero. «Molti miei conoscenti che hanno lavorato in Ferrero possono testimoniare che lì dentro sei prima di tutto un essere umano, poi un operaio». Alla Ferrero il contenzioso in ambito lavorativo è molto basso: il dipendente si identifica con l’azienda, arrivando addirittura a non acquistare i prodotti della concorrenza. «Ma non si tratta di un caso isolato» spiega Maurizio Grosso, consigliere del Cndcec residente a Cuneo e delegato all’Innovazione degli studi professionali, degli Ordini locali e alle Tecnologie informatiche, «perché, rispetto allo scenario globale, l’etica nei confronti dei dipendenti e degli stakeholder in generale è molto sentita nel sistema economico cuneese».
Ne è dimostrazione il Rapporto 2013 sulla responsabilità sociale d’impresa che il Gruppo Ferrero ha presentato lo scorso 21 aprile a Milano, nella sede del Sole 24 Ore. La multinazionale del dolciario ha rilanciato un modello imprenditoriale virtuoso, confermando il raggiungimento di importanti obiettivi di sostenibilità per l’ambiente e le materie prime. Senza dimenticare i diritti umani attraverso il potenziamento delle attività della sua Fondazione – che in Italia opera principalmente a favore di ex dipendenti e bambini – e delle imprese sociali all’estero con la costruzione di asili nido, scuole materne ed elementari al servizio delle fabbriche.
Etica e deontologia sono anche i principi che l’Ordine dei commercialisti sta cercando di trasmettere alle nuove generazioni, attraverso percorsi formativi che coniugano pratica e disciplina a una solida base teorica. Un approccio testimoniato, ad esempio, dal corso per il tirocinio professionale, organizzato in collaborazione con il Campus di Management ed Economia dell’Università di Torino – sede di Cuneo – che si svolge presso la Fondazione dei commercialisti intitolata all’ex presidente Rodolfo Rabagliati, che a suo tempo investì molto proprio sui giovani. «La Fondazione si trova vicino alla sede dell’Ordine», spiega Gaiero, «a voler rappresentare una sorta di continuità tra il percorso di studi e il mondo del lavoro».
Sempre nell’ottica di ampliare i servizi a favore degli iscritti si colloca un sistema di sportelli gratuiti che, all’interno dell’Ordine, fornisce assistenza in tema di casse di previdenza, antiriciclaggio, liquidazione parcelle, consulenza assicurativa, Confartigianato Fidi e Cna.
Oltre all’impegno con la Fondazione, l’Ordine dei commercialisti di Cuneo collabora con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, organizzando corsi in lingua inglese e italiana e attraverso consulenze mirate per tutti i laureati e i laureandi che vogliono avviare un’impresa. «Collaboriamo anche con i centri di formazione professionale» continua il consigliere Grosso, «ma stiamo lavorando per portare la formazione direttamente nella sede dell’Ordine».
In tema di servizi ai singoli professionisti e agli Ordini locali, Grosso sottolinea la presenza di una realtà molto importante che opera a Cuneo. Si tratta del gruppo OPEN Dot Com, nato per erogare servizi e prodotti di tipo informatico, telematico e tecnologico utili per esercitare la professione di commercialista. Il gruppo, che conta 4mila soci su tutto il territorio nazionale, offre non solo strumenti per la professione, ma anche soluzioni per lo studio, la clientela e per gli Ordini.
L’amore per la propria terra e l’impegno verso i giovani si traducono anche nelle iniziative per l’Assemblea annuale degli iscritti, prevista per il mese di maggio. Accanto alla consueta parte istituzionale dedicata all’approvazione del bilancio, infatti, ci sarà anche un incontro bilaterale Italia- Francia con l’Ordre des Experts-Comptables di Marsiglia, in collaborazione con la Camera di commercio di Cuneo.
«Abbiamo la necessità di confrontarci con i colleghi francesi» riprende la parola il presidente Gaiero «per capire quali potrebbero essere le possibilità di collaborazione tra i nostri due Paesi». Si parlerà dunque di accesso alla professione, opportunità di lavoro e modalità di iscrizione all’Albo, senza perdere d’occhio, ancora una volta, la formazione. Per gli studenti del Campus di Management ed Economia di Cuneo, infatti, ci sarà l’opportunità di incontrare rappresentanti della vicina Università di Nizza per ricevere informazioni sui corsi e realizzare scambi culturali. «All’interno dell’Assemblea annuale» afferma ancora il consigliere Grosso «inseriamo sempre un evento attrattivo per i non addetti ai lavori ed è con questo intento che collaboriamo anche con le altre categorie professionali: nei momenti di crisi scendiamo in campo in modo unitario».
La crisi che imperversa dal 2008 ha colpito anche Cuneo e il suo hinterland dove l’economia è basata soprattutto sui settori agroalimentare e vitivinicolo, senza dimenticare una forte vocazione turistica. In questo contesto, il rapporto tra il commercialista e le aziende – se ne contano almeno 100mila – è caratterizzato da un altissimo tasso di fiducia.
«Le micro e le piccole imprese» continua Gaiero «si appoggiano molto a noi professionisti con cui hanno da sempre legami consolidati. Inoltre, abbiamo rapporti di collaborazione anche con artigiani, industriali e commercianti da cui scaturisce spesso una comunicazione esterna congiunta».
Qui iniziano a sentirsi i primi effetti positivi del Jobs act, con un aumento dei contratti di lavoro. La crisi sembra ora fare meno paura. «Il cuneese è di solito molto prudente nell’esprimere un giudizio» prosegue il presidente Gaiero, «ma dal punto di vista del mercato del lavoro stiamo cogliendo i primi segnali positivi: la disoccupazione sta diminuendo a fronte di nuove assunzioni. E anche se l’edilizia sta ancora faticando, il settore automobilistico si sta riprendendo mentre l’agroalimentare ha sempre tenuto. Anche i commercialisti sono stati in qualche modo colpiti dalla recessione e qualche studio, che purtroppo soffre ancora, è stato costretto a ridimensionare il personale dipendente. Pure le procedure concorsuali hanno avuto purtroppo un forte sviluppo». Recentemente Gaiero è stato nominato vicepresidente della Consulta delle Libere professioni nella Camera di commercio di Cuneo, con l’incarico di creare un Osservatorio fiscale per il monitoraggio della normativa fiscale e della sua attuazione, coinvolgendo anche università, professioni tecniche e imprese.
Dal punto di vista del rapporto con il Consiglio nazionale, l’Ordine di Cuneo si trova in perfetta sintonia con le decisioni che l’organo di categoria ha assunto finora, soprattutto in tema di rapporti con le Istituzioni, esercizio della professione, Scuole di alta formazione e la delega “commercialista del lavoro”.
«Per noi è fondamentale la presenza nelle Istituzioni» afferma Gaiero «perché la nostra professione deve crescere verso l’esterno ed acquisire visibilità. Ci sono forti limitazioni di legge nei nostri confronti e per questo motivo non dobbiamo solo curare i rapporti personali, ma agire in ambito legislativo se vogliamo davvero ottenere dei risultati. Diventa quindi basilare puntare sulla deontologia e sulla disciplina, allontanando chi esercita scorrettamente la professione. A tal proposito, sono convinto che i Centri di servizi debbano essere presidiati da un iscritto all’Ordine dei commercialisti per evitare l’esercizio improprio della consulenza da parte di chi non è iscritto al nostro Albo. Chiediamo inoltre più semplificazione perché gli studi sono in seria difficoltà per i continui adempimenti comunicativi. Dobbiamo lavorare molto anche sulle specializzazioni e ben venga dunque il progetto delle Scuole di alta formazione recentemente approvato dal Consiglio. Tra tutte le specializzazioni, merita sicuramente una particolare attenzione quella in materia di consulenza del lavoro per la quale il Consiglio ha voluto creare una delega ad hoc. Si tratta infatti di un’attività che rientra da sempre nelle competenze del commercialista».
I commercialisti di Cuneo, però, sono stati penalizzati dalle disposizioni legislative concernenti la soppressione di alcuni tribunali ritenuti “minori”. Il decreto legislativo n. 155 del 7 settembre 2012, infatti, ha cancellato nella provincia cuneese tre tribunali su quattro con una ripercussione su quella continuità territoriale indispensabile agli iscritti all’Ordine per assicurare, tra l’altro, le necessarie condizioni operative sia in termini di efficacia che di efficienza.
«La riforma» conclude il presidente Gaiero «sta comportando una grande difficoltà agli iscritti in quanto una parte di essi, pur essendo iscritta all’Ordine di Cuneo, appartiene alla circoscrizione del tribunale di Asti. Il disagio deriva dal fatto di appartenere fisicamente ad un territorio con le sue Istituzioni, ma di essere iscritti ad un Ordine che insiste su un’altra zona con un conseguente problema di contatti professionali e di validità delle convenzioni stipulate con l’Agenzia delle Entrate, http://www.inps.it/portale/default.aspx e l’Inail». Perché, malgrado (quasi) tutto sia diventato telematico, i commercialisti di Cuneo credono ancora nei rapporti umani.
Giornalista professionista, addetta stampa del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, redattrice di Press Magazine
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