“A quasi sei anni dall’introduzione del Testo unico delle società a partecipazione pubblica non è stato ancora emanato un decreto compensi, necessario affinché l’organo di controllo operi con terzietà a tutela dell’interesse pubblico”. È la denuncia del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, fatta nel corso del Convegno “Le società a partecipazione pubblica“, svoltosi oggi a Roma, organizzato dal Consiglio nazionale della categoria in collaborazione con quelli forense, del Notariato, Utilitalia e con il patrocinio di ANCI e IFEL.
Dopo aver sottolineato che con il testo unico del 2016 il legislatore “ha attribuito centralità all’organo di controllo e alla presenza di noi commercialisti al loro interno”, de Nuccio ha però spiegato che in quello stesso testo “c’è un’ombra rappresentata dalla mancanza di un decreto compensi che stiamo aspettando da troppo tempo”. “La mia – ha detto – non vuole essere una rivendicazione economica, ma se l’organo di controllo deve avere una funzione di tutela del pubblico interesse e lo deve fare in maniera assolutamente terza con autonomia di carattere economico, e anche di carattere psicologico e se all’interno del mercato è giusto un equo compenso rispetto a chi svolge queste funzioni, ritengo che sia arrivato il momento di lavorare finalmente al decreto”. “Soprattutto – ha aggiunto – è arrivato il momento di individuare un compenso equo. Devo anche dire che le bozze che sono circolate negli ultimi mesi sono tutto fuorché eque e richiedono anzi un riallineamento ai valori di mercato”.
Nel corso del suo intervento, il presidente dei commercialisti ha poi ricordato come fin dal primo giorno del suo insediamento, il Consiglio nazionale “sta lavorando a stretto contatto con le istituzioni sul tema della funzione del rafforzamento dell’attività di controllo, soprattutto una funzione di tutela del pubblico interesse, a maggior ragione nelle società a partecipazione pubblica, e soprattutto sul tema della responsabilità dei componenti degli organi interni di controllo. La perimetrazione dell’azione condotta da ciascuno in questo ambito è un tema da affrontare”.
De Nuccio ha infine annunciato la nascita di un Osservatorio Enti locali. “Un contenitore – ha affermato – in cui c’è una vera e propria ibridazione tra figure professionali e figure istituzionali. Nell’osservatorio noi intendiamo inserire tutti gli stakeholder, tutti gli interlocutori tecnici per poter realizzare il compito di raggiungere best practices riguardo l’attività di chi svolge questo ruolo e questa funzione, ma anche per dar luogo a documenti interpretativi che siano anche di supporto alle istituzioni nella fase di generazione delle norme”.
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