Sono undicimila i commercialisti ad oggi registrati alla piattaforma HUB B2B, di cui ottomila e quattrocento operativi. Cinquantunomila invece sono le aziende censite, con un numero di attivazioni di 850 al giorno nell’ultima settimana. Questi i numeri diffusi il 15 gennaio da Unimatica, la società che gestisce il portale per la e-fattura del Consiglio nazionale dei commercialisti, nel corso della seconda parte del Videoforum “La fatturazione elettronica tra privati: i chiarimenti ai dubbi della prima fase di applicazione delle nuove procedure”, organizzato dallo stesso Consiglio nazionale in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti di Unimatica hanno anche sottolineato che la società, attraverso il rilascio costante di revisioni, si pone l’obiettivo di migliorare e integrare le funzionalità della piattaforma. Confermato l’arrivo della seconda release per il 4 febbraio, già annunciato nei giorni scorsi. Un aiuto importante per il superamento dei bug riscontrati nella fase di avvio del portale, sottolineano dalla società, sta arrivando anche dai suggerimenti che giungono ad Unimatica dai commercialisti per la gestione di alcune informazioni e funzionalità. Nel corso dell’evento, sono state inoltre illustrate delle slide sul funzionamento della sezione admin del portale e sulla gestione delle fatture attive e passive.

Nel suo intervento, il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, ha ribadito quanto sarebbe stato necessario introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica  in maniera graduale per consentire a tutti di adempiere nei tempi giusti. “Nelle prime due settimane di avvio della fatturazione elettronica – ha detto –, si è avverato ciò che noi temevano. Le difficoltà iniziali nell’attuazione dell’obbligo, che abbiamo tante volte denunciato in ogni occasione, dalle audizioni ai convegni fino ai video-forum, si sono manifestate soprattutto per le imprese più piccole. Si tratta di problemi che, nella maggior parte dei casi, riguardano l’hardware, ma c’è anche un aspetto culturale che non dobbiamo trascurare perché il Paese non era pronto per tale cambiamento. A questo punto, però, dobbiamo risolvere i problemi esistenti nel più breve tempo possibile e far fronte ad un passaggio importante per il Paese e la nostra professione”.

 

 

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