Le entrate tributarie e contributive nei primi tre mesi del 2018 evidenziano un aumento complessivo del 3,3%, cioè 5.021 milioni di euro in più, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge dal Rapporto relativo al periodo gennaio-marzo 2018 predisposto congiuntamente dal Dipartimento delle Finanze e dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
Il dato tiene conto dell’aumento del 3,8%, cioè 3.612 milioni di euro in più, delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del 2,4 %, cioè un aumento del 1.409 milioni di euro.
L’importo delle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, integra pertanto il dato già diffuso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Ragioneria Generale dello Stato nelle note precedenti.
Sul sito del Dipartimento Finanze è disponibile anche il report delle entrate tributarie internazionali del mese di marzo 2018, nel quale si fornisce un’analisi dell’andamento tendenziale del gettito tributario per i principali Paesi europei, sulla base delle informazioni diffuse con i “bollettini mensili” pubblicati dalle autorità economiche e finanziarie di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna.
Il report è inoltre composto da un approfondimento tematico dedicato ai principali incentivi fiscali a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo. I dati sono elaborati sulla base del rapporto dell’OCSE pubblicato nello scorso mese di aprile. Dall’analisi emerge come nel periodo 2006-2015, in quasi tutti i Paesi, sia gradualmente aumentato il peso degli incentivi fiscali per il finanziamento pubblico alle attività di ricerca e sviluppo, a svantaggio dei finanziamenti diretti, che hanno costituito, in passato, la forma primaria di finanziamento. Questa dinamica è influenzata in particolare dai risultati registrati dall’Italia, +45,1, Francia, +33,3%, Irlanda, +30,2%, Spagna, +26,1, e Regno Unito, +18%. Al contrario, in Portogallo si è registrata una flessione del 12% mentre in Germania non sono previsti incentivi fiscali in ricerca e sviluppo ma solo sovvenzioni dirette alle imprese.
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