“E’ all’ordine del giorno l’istituzione di un Tavolo tecnico che elabori proposte per superare le criticità connesse all’applicazione della disciplina normativa dell’equo compenso”. Lo ha annunciato questa mattina il sottosegretario alla Giustizia, l’onorevole Jacopo Morrone, aprendo i lavori del Tavolo degli Ordini professionali e pubblici registri, riunito al ministero della Giustizia, assicurando che il Tavolo tecnico, composto da esperti indicati dagli Ordini, dovrà essere operativo in tempi rapidi per arrivare entro l’anno a una proposta il più possibile condivisa per migliorare la disciplina.

“Nonostante l’equo compenso sia stato salutato come un passo decisivo”, ha proseguito Morrone, “l’impatto pratico della sua introduzione non ha determinato gli effetti auspicati, soprattutto per contrastare lo svilimento a livello economico della prestazione resa da liberi professionisti. Non è quindi più rinviabile l’intento di procedere su un percorso di riforma che consenta alle libere professioni di recuperare quella centralità che spetta loro nel sistema paese. Una centralità che non può essere disgiunta dall’assicurare ai professionisti, soprattutto giovani, un compenso minimo garantito. Senza un giusto compenso il pericolo è che scompaiano la libera professione e il lavoro autonomo, che è motore dell’economia”. La proposta è stata accolta favorevolmente dall’unanimità dei presenti al Tavolo, che hanno assicurato la massima collaborazione.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, presente alla riunione con il Consigliere nazionale Giorgio Luchetta, ha affermato che “una riflessione complessiva su equo compenso e parametri è sicuramente necessaria e non più rinviabile. L’istituzionalizzazione del confronto tra Ministero della Giustizia e Ordini professionali attraverso l’apertura del tavolo tecnico sul tema voluto dal sottosegretario Morrone è dunque estremamente positiva”. Miani ha inoltre sottolineato di aver apprezzato l’intendimento di Morrone di “raccogliere suggerimenti tecnici dalle professioni per predisporre modifiche alla norma sull’equo compenso in tempi rapidi”.

A margine della riunione, Miani ha inoltre affermato che “bisogna avviare un ragionamento per estendere l’applicazione dell’equo compenso quantomeno a tutte le attività professionali che abbiano un carattere di interesse pubblico. Penso, a titolo esemplificativo, all’attività svolta dai collegi sindacali”.  Miani ha poi anticipato che il Consiglio nazionale “ha già predisposto una proposta da sottoporre al Ministero della Giustizia per apportare alcune possibili modifiche ai parametri attualmente previsti per la professione di commercialista, in modo da renderli maggiormente coerenti con le specifiche competenze tecniche ad essa ascrivibili”.

 

 

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