Giorgio Luchetta, Vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti
“L’arrivo in aula nei prossimi giorni di un testo unificato sull’equo compenso che mette insieme le proposte precedentemente formulate dagli onorevoli Meloni, Mandelli e Morrone è un’accelerazione importante che speriamo sia sintomatica di una reale e condivisa volontà politica di superare gli attuali limiti che caratterizzano la normativa”. È quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Giorgio Luchetta, che ribadisce la richiesta più volte avanzata dalla categoria di “superare la nozione di cliente forte e di ampliare l’applicazione della norma anche attraverso il riferimento a tipologie di accordo diverse dalle convenzioni unilateralmente predisposte. Così com’è oggi, la normativa vigente non è in grado di garantire una reale e concreta tutela dell’equità del compenso professionale”. Secondo Luchetta “serve un compenso minimo obbligatorio”.
Nel corso degli ultimi mesi, attraverso documenti e audizioni parlamentari, Il Consiglio nazionale della categoria si era più volte espresso sulla necessità di ampliare l’ambito applicativo delle disposizioni di tutela dell’equo compenso, indicando in particolare l’opportunità di estendere tale disciplina oggi vigente solo nella contrattazione massiva tra professionista e contraente forte, ossia banche e assicurazioni, ovvero tra professionista e Pubblica Amministrazione, anche a un qualsiasi accordo con un diverso cliente – committente, eliminando qualsiasi riferimento alla natura o alla dimensione di quest’ultimo. Secondo Luchetta, “nell’articolato che sarà a giorni in aula, l’estensione operata dall’art. 2 alle sole imprese che presentano importanti parametri dimensionali non appare significativo al fine di assicurare un’adeguata e concreta tutela dell’equo compenso dei professionisti, considerato che nel contesto italiano molte imprese di piccola e media dimensione risultano essere contraenti forti rispetto al professionista. Sarebbe pertanto auspicabile”, conclude, “prevedere che la disciplina venga estesa quantomeno a tutte le imprese, escludendo, dunque, dal suo ambito applicativo solo i soggetti individuati come consumatori”.
CNDCEC
Revisione enti locali 2022, su Concerto il corso del Ministero dell’InternoA renderlo fruibile Consiglio e Fondazione nazionali dei commercialisti dal 27 marzo al 30 novembre 2023. Valido per l’iscrizione nell’Elenco revisori degli enti locali 2024
fisco
Superbonus: commercialisti, per sblocco crediti F24 fondamentaleRegalbuto in audizione alla Camera: “Prorogare almeno al 28 aprile il termine per presentare le comunicazioni per l’opzione della cessione del credito e lo sconto in fattura”
CNDCEC
Revisori legali, adottato dal MEF il programma formativo per il 2023Nuove materie previste per gli iscritti nel Registro: contabilità pubblica, crisi d’impresa e diritto tributario, con un tetto massimo ai crediti conseguibili, per rispondere alle esigenze di un aggiornamento diversificato