Sarà presentato a novembre il portale del Consiglio nazionale dei commercialisti dedicato alla fatturazione elettronica. Lo ha annunciato Massimo Miani, presidente nazionale della categoria, nel corso del convegno “La fatturazione elettronica nelle operazioni tra privati”, organizzato con l’Agenzia delle Entrate e seguito in diretta streaming da migliaia di commercialisti collegati da oltre cento sedi sparse sull’intero territorio nazionale. “Il Consiglio nazionale”, ha affermato, “si farà carico del costo relativo al portale, all’assistenza e ad un certo numero di fatture, che saranno fornite gratuitamente agli iscritti. Per quelle eccedenti, partiamo da un costo di tre centesimi al ribasso. Qualche mese fa alcuni parlavano di 0,50 centesimi per fattura. Grazie ai chiarimenti da noi sollecitati in materia di conservazione sostitutiva, all’impegno dell’Agenzia delle Entrate e alla nostra iniziativa, dunque, i costi si sono ridotti. Rispetto a quello dell’Agenzia delle Entrate”, ha spiegato ancora Miani, “il nostro portale sarà più strutturato e offrirà maggiori servizi per i nostri studi e per in nostri clienti. A novembre lo presenteremo a tutta la professione”.
Nel corso del suo intervento, Miani ha anche ribadito le riserve della categoria sull’avvio, dal 1 gennaio del 2019, della fatturazione elettronica obbligatoria, espresse anche pochi giorni fa nel corso di un’audizione presso la commissione Finanze del Senato. “I commercialisti”, ha spiegato, “non sono contro l’evoluzione tecnologica del Paese, in quanto consapevoli degli importanti benefici che l’introduzione della fatturazione elettronica tra privati porterà nel tempo, in termini non solo di contrasto all’evasione ma anche di semplificazioni fiscali da essa derivanti e di risparmi nella gestione quotidiana del lavoro”. Ma al momento, secondo Miani, permangono “difficoltà organizzative per le imprese e i professionisti meno strutturati”. “I nostri studi dovranno essere in grado di supportare questa rivoluzione organizzativa”, ha proseguito, “che comunque in una prima fase creerà certamente dei disagi”. Per questo il numero uno dei commercialisti è tornato a chiedere una introduzione dell’obbligatorietà della fatturazione elettronica “scaglionata a seconda delle dimensioni delle imprese, come avvenuto anche in altri Paesi, o, in subordine, la sua introduzione dal 2020 per gli esercenti attività di impresa e professionisti in regime di contabilità semplificata”.
Il convegno ha rappresentato un primo momento formativo di carattere strettamente operativo per illustrare le modalità tecniche di utilizzo dei servizi messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per l’assolvimento del nuovo obbligo. Nei loro interventi, i due consiglieri nazionali dei commercialisti delegati alla fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio Postal, hanno posto l’accento sui lavori in corso che il Consiglio Nazionale ha nei tavoli tecnici al fine di pervenire alla risoluzione di tutte le problematiche su questa materia, in una logica di dialogo costante tra le istituzioni.
Anche per il vicedirettore delle Entrate, Paolo Savini, presente al convegno con Giuseppe Buono, Direttore Centrale Tecnologie e Innovazione della stessa Agenzia, l’introduzione della fatturazione elettronica “è indubbiamente un cambiamento radicale in prassi e procedure consolidate ormai da decenni e per questo stiamo lavorando affinché gli interventi necessari per dare avvio all’obbligo generalizzato siano efficaci e risolutivi per tutti”. Un lavoro possibile, ha sottolineato, “anche grazie al supporto dei commercialisti e delle Associazioni di categoria con i quali insieme cerchiamo di affrontare ogni problematica operativa connessa al processo”. “Proprio per la portata della riforma, quindi, e per il suo impatto nel nostro Paese”, ha spiegato Savini, “l’Agenzia delle entrate si sta attrezzando per offrire a tutti gli operatori coinvolti dei servizi utili e integrati, non solo per i grandi contribuenti, quali imprese ed enti commerciali, ma anche e soprattutto per le piccole realtà imprenditoriali e i professionisti”. Il Vicedirettore delle Entrate ha poi annunciato l’arrivo entro la fine del prossimo ottobre di una procedura di semplificazione per l’invio massimo delle deleghe conferite agli intermediari, razionalizzata in un unico modello che conterrà tutte le altre deleghe di natura fiscale ad oggi esistenti.
Gli interventi successivi di Carmelo Piancaldini e Gerardo De Caro, (rispettivamente Responsabile Ufficio Applicativi – Divisione Servizi e Responsabile Ufficio Sistemi e Infrastrutture dei Servizi Digitali – Direzione Centrale Tecnologie e Innovazione dell’AdE) hanno illustrato nel dettaglio il funzionamento dei servizi offerti dall’Agenzia delle Entrate tramite il portale web “Fattura e corrispettivi”. Nello specifico, sono state illustrate le caratteristiche del software installabile su PC per la predisposizione della fattura elettronica e della procedura web e dell’app per la predisposizione e trasmissione al SdI della fattura elettronica. L’Agenzia ha spiegato anche le modalità di funzionamento del servizio web di generazione di un codice a barre bidimensionale (QRCode), utile per l’acquisizione automatica delle informazioni anagrafiche IVA del cessionario/committente e del relativo “indirizzo telematico” e di quello di registrazione mediante il quale il cessionario/committente può indicare al SdI il canale e “l’indirizzo telematico” preferito per la ricezione dei file. Il portale dell’Ade, inoltre, fornirà anche un servizio di ricerca, consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche emesse e ricevute attraverso il SdI all’interno di un’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate.
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