L’emendamento che proroga a tutto il 2019 la moratoria sulle sanzioni collegate all’avvio della obbligatorietà della fatturazione elettronica anche tra privati non è certamente un condono, ma una misura di assoluto buon senso che rende meno traumatico un passaggio delicatissimo che vedrà inevitabilmente grandi difficoltà applicative nella sua fase di avvio”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.

“Da tecnici della materia tributaria e conoscitori della multiforme realtà delle imprese”, prosegue Miani, “abbiamo sempre detto che, laddove non possibile una introduzione più graduale dell’obbligo, è imprescindibile quanto meno una adeguata fase di avvio senza immediata applicazione delle sanzioni. Bene hanno fatto le forze politiche di maggioranza e di opposizione a presentare l’emendamento e benissimo faranno ad approvarlo”.

Di fatturazione elettronica ha parlato anche il consigliere nazionale della categoria delegato alla fiscalità, Gilberto Gelosa, nel corso del Videoforum di Italia Oggi. “Nessuna contrarietà di principio”, ha detto, “ma resta la nostra richiesta di una introduzione graduale alla quale aggiungiamo un monito sui rischi legati alla corretta gestione della gigantesca mole di dati da parte di players che opereranno del settore”. Gelosa ha dunque ribadito la posizione della categoria sul delicato passaggio che attende il sistema fiscale italiano dal 1° gennaio del prossimo anno, lanciando anche un “allarme privacy”.

“Il processo di digitalizzazione in atto”, ha detto, “che prenderà sempre più piede, non è arrestabile, ne siamo consapevoli. Ma restiamo convinti del fatto che vada accompagnato nella maniera più adeguata”.  In sostanza, la categoria, grazie alla sua quotidiana attività sul campo, sostiene che “ambiente economico, culturale, sociale e infrastrutturale non siano ancora pronti a gestire un processo tanto complesso”.

La gradualità richiesta dai commercialisti “non è però sinonimo di richiesta di proroghe o dilazioni”, ma “consapevolezza del fatto che il passaggio alla fatturazione elettronica obbligatoria comporta notevoli rischi”. Del resto, il Consiglio nazionale sottolinea anche come tutti i Paesi nei quali la fatturazione elettronica obbligatoria è già realtà – alcuni dell’America latina e il Portogallo -, ci siano arrivati per tappe. Metodologia che si sta seguendo anche in Francia per l’introduzione della fatturazione nei confronti della P.A.

Altro tema sollevato dal consigliere nazionale dei commercialisti è quello del corretto trattamento e utilizzo dei “miliardi di dati che gireranno in maniera elettronica”. Gelosa ha lanciato un appello affinchè “ci sia piena consapevolezza da parte di tutti del grande problema legato alla privacy derivante dall’accentramento nelle mani di pochi grandi operatori di un’enorme quantità di dati sensibili potenzialmente gestibili con finalità non sempre appropriate”. Un problema, questo, che, ha sottolineato Gelosa, “non si risolve stabilendo stringenti limiti temporali alle deleghe ai commercialisti per i servizi di consultazioni delle fatture o istituendo il registro cronologico delle deleghe”.

“Dal 1° gennaio ci troveremo a gestire un passaggio molto delicato”, ha concluso Gelosa, “anche in questo caso la cultura professionale dei commercialisti sarà un elemento di garanzia determinante ”.

 

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