Per la terza volta consecutiva la Procura della Repubblica di Forlì ha redatto il Bilancio di Responsabilità Sociale e, grazie alla rinnovata convenzione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Forlì (Provincia di Forlì-Cesena), il documento è stata realizzato da un pool di professionisti iscritti all’Ordine con la collaborazione di un gruppo di lavoro interno alla Procura.
Filippo Santangelo, procuratore reggente di Forlì, illustrando la Relazione sull’attività della Procura da luglio 2016 a giugno 2017 evidenzia che ”Il Bilancio di rendicontazione sociale, oltre a rappresentare un momento di riflessione dell’Ufficio, costituisce un documento di mediazione linguistico- culturale, tra il tecnicismo giuridico e la comunicazione divulgativa svolta da soggetti esperti, ma estranei all’amministrazione giudiziaria“. Santangelo sottolinea inoltre come la redazione del documento non comporti alcuna spesa pubblica né goda di contributi economico finanziari. “La sua redazione”, spiega, “è il frutto della convenzione stipulata con Aride Missiroli, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Forlì. L’Ordine ha fornito un pool di professionisti esterni che, affiancati dal gruppo di lavoro interno della Procura, ha esaminato e validato i dati raccolti esprimendo le proprie considerazioni tecniche da una visuale esterna”.
Una Rendicontazione sociale quindi dell’attività svolta dalla Procura della Repubblica che porta alla “comunicazione all’esterno dei numeri da cui dedurre il concreto esercizio del controllo penale”, prosegue Santangelo, “e che serva ad affermare la dignità e professionalità del lavoro, doverosamente riservato, dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria, che quotidianamente assicura il funzionamento del servizio giustizia”.
Il contributo determinante fornito per la redazione bilancio sociale della procura di Forlì è una chiara dimostrazione della capacità dei commercialisti di mettersi al servizio della collettività. “Grazie alla fiducia accordataci per il secondo anno consecutivo”, afferma il presidente dell’Ordine dei commercialisti, Aride Missiroli, “ci è stato permesso di dare il nostro contributo professionale ad un documento che avvicina i cittadini alla Procura. Il lavoro di un pool di professionisti ha permesso di creare un documento che diminuisce le distanze con la cittadinanza attraverso la comprensione della complessa attività svolta da questa istituzione“.
Per i non addetti ai lavori non risulta sempre semplice comprendere questo tipo di attività. E’ dunque importante capire quali strumenti siano stati messi in campo per ottenere questo risultato di comunicazione economico-sociale. “Abbiamo messo a disposizione le nostre conoscenze tecniche”, spiega Missiroli, “lavorando al rendiconto seguendo le linee guida internazionali per il reporting di sostenibilità e alle migliori best practices in materia di Bilancio Sociale per le Pubbliche Amministrazioni, con particolare riferimento alla Direttiva del 16/03/2006 della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Global Reporting Initiative per il settore pubblico e alle linee giuda del GBS ( Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale )”.
Questo bilancio sociale, inoltre, è costituito anche da elementi giudiziari. Una particolarità che ha indotto i commercialisti a raccogliere numerose informazioni con il supporto della squadra di lavoro interna della Procura. Informazioni di natura economica e in termini numerici dell’attività svolta dalla Procura. “Le prime”, spiega ancora Missiroli, “come ad esempio i costi di funzionamento della struttura, il numero delle persone occupate nelle diverse qualifiche, i giorni lavoro da loro effettuati, hanno dato origine alla rendicontazione puramente economica. Le seconde (numero delle ipotesi di reato trattate, flussi dell’attività penale, numero dei procedimenti definiti nell’anno etc.), hanno consentito di creare tabelle e grafici con la fotografia esatta dell’attività svolta dalla Procura nell’anno oggetto di osservazione e di poterle confrontare con gli anni precedenti”.
Proprio tabelle e grafici, e più in generale il layout del documento, sono parte determinate della sua efficacia comunicativa, come conferma Missiroli. “In questa edizione”, afferma, “il layout è stato oggetto di revisione proprio perché un’esposizione visivamente chiara e semplice permette una sua più facile e immediata lettura. Uno dei principali obiettivi era proprio quello di avvicinare tutti gli stakeholder, in particolare i cittadini e le imprese, alla comprensione della complessa attività della Procura della Repubblica“.

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