Sono circa 593.000 le partite IVA individuali con fatturato fino a 65.000 euro che possono rientrare nell’ampliamento dell’ambito di applicazione del regime forfetario con flat tax al 15%, rispetto alle attuali soglie di fatturato che oscillano tra i 50.000 euro, per coloro che esercitano attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio e attività di alloggio e ristorazione, e i 30.000 euro per i liberi professionisti.
Non tutti potranno però in concreto avvalersene, perché restano escluse quelle partite IVA individuali che, pur restando sotto la soglia di fatturato massimo, risultano anche socie di società e associazioni professionali e/o utilizzano beni strumentali per un valore superiore a 20.000 euro e/o sostengono spese per dipendenti e collaboratori in misura superiore a 5.000 euro annui.
“La flat tax come modello di tassazione sganciato dal regime forfetario andrebbe benissimo e sarebbe un vero aiuto alle partite IVA – osserva Massimo Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili –, ma un sistema che si limita ad ampliare la soglia di fatturato del regime dei minimi è invece altamente distorsivo, perché crea il paradosso di premiare, anche a parità di fatturato, le partite IVA che non si aggregano, che non investono e che non assumono, penalizzando invece quelle che fanno anche una soltanto di queste tre cose importantissime affinché le attività crescano e con esse l’economia. Per questo, la scorsa settimana, in occasione dell’audizione avanti la Commissione Finanze del Senato, abbiamo detto con chiarezza che, senza correttivi, l’operazione che il governo vuole mettere in campo rischia di determinare degli effetti distorsivi estremamente dannosi, pur partendo dalle migliori intenzioni”.
Il regime forfetario con flat tax al 15% è stato introdotto dal Governo Renzi (articolo 1, comma 54 e seguenti della Legge 190/2014) ed è stato utilizzato da 728.357 partite IVA nel 2015 e da 935.406 partite IVA nel 2016 (i dati del 2017 non sono ancora disponibili).
Sono dunque circa 1 milione le partite IVA che, a legislazione vigente, già si avvalgono del regime forfetario con flat tax al 15%.
diritto
Commercialisti: Fondazioni “pubbliche”, un ibrido da decifrareDocumento dell’Osservatorio Enti Pubblici e Società partecipate del Consiglio Nazionale della categoria. Un lavoro che punta a fornire le coordinate per ricomporre il puzzle normativo in un panorama frastagliato
fisco
Il presidente de Nuccio a Telefisco 2025Appuntamento il 5 febbraio in diretta streaming e nelle sedi degli Ordini dei commercialisti che hanno scelto di trasmettere il convegno. Iscrizioni entro il 4 febbraio. 8 crediti formativi per la formula Base
CNDCEC
Beni sequestrati, a Reggio Calabria il corso nazionale CNDCEC – ANBSCGrande partecipazione alla prima delle cinque giornate dell’evento. Sono intervenuti il Vicepresidente del Consiglio nazionale Antonio Repaci, il consigliere segretario nazionale Giovanna Greco e il presidente dell’Ordine locale Stefano Poeta