Il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti hanno pubblicato il documento “Il patto di famiglia e il passaggio generazionale dell’impresa”, realizzato dal gruppo di lavoro interdisciplinare “Tutela del patrimonio” guidato dai consiglieri nazionali delegati alla Fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio Postal, e al Diritto Societario, Massimo Scotton e Lorenzo Sirch.
Il passaggio generazionale rappresenta un momento importante per l’impresa perché, se non impostato nei tempi giusti, ne può compromettere il patrimonio economico e sociale. Un tema di grande attualità per la categoria che svolge un ruolo fondamentale in quanto il commercialista è consulente e persona di fiducia del nucleo familiare. A lui spetta il compito di affiancare e supportare l’imprenditore nell’individuazione degli strumenti che consentano di raggiungere una più efficace e meno onerosa tutela del patrimonio familiare, in un’ottica sia conservativa che trasmissiva.
Si tratta di un ruolo complesso che comporta il diretto contatto con l’imprenditore e la sua famiglia, un compito che privilegia, oltre alle competenze aziendalistiche e tributarie del professionista, la sua vocazione alla mediazione: sarà di estrema importanza, infatti, gestire il passaggio generazionale in modo da conservare inalterata la fiducia dei finanziatori e dei fornitori dell’impresa, tentando al contempo di evitare possibili controversie tra futuri eredi.
Il documento è diviso in sei sezioni. Nell’introduzione si analizzano le specifiche esigenze familiari, la necessaria tutela dei rapporti consolidati con banche e fornitori e la valutazione dell’opportunità di un periodo di affiancamento nella governance aziendale oltre al ruolo del consulente.
Poi si passa ad un approfondimento dei profili civilistici, in particolare dell’istituto del patto di famiglia, la sua impugnazione, lo scioglimento del contratto e la conciliazione e la risoluzione delle controversie. Spazio poi ai profili valutativi e ai profili fiscali dove il ruolo del Commercialista è fondamentale per l’individuazione degli strumenti che consentono di raggiungere una più efficace e meno onerosa tutela del patrimonio e ciò in un’ottica sia conservativa che trasmissiva.
A questo fine, è opportuna non solo un’approfondita conoscenza tecnica degli strumenti esistenti, ma anche una particolare attenzione alle specifiche esigenze familiari, tenuto conto di tutti gli elementi non solo patrimoniali, ma anche personali. Nella valutazione complessiva, inoltre, un ruolo non secondario deve essere riservato ad una adeguata comparazione fra il diverso “costo fiscale” e “gestionale” che può comportare l’operazione, in funzione dello strumento prescelto. Si passa poi ad un confronto tra i vari istituti e un focus sui ruoli dell’imprenditore, del commercialista e del legislatore.
Conclude il documento un approfondimento sugli aspetti che richiedono urgenti interventi normativi. Nell’ambito del suo auspicabile intervento chiarificatore, il principio informatore del legislatore dovrebbe partire dalla considerazione che l’azienda vada salvaguardata come entità portatrice di ricchezza, non solo per i suoi proprietari, ma anche per tutti i portatori di interesse che la circondano.
Di conseguenza, pur nel rispetto dei principi relativi alla proprietà e, a valle, dei diritti dei legittimari che sull’acquisizione di quella proprietà fondano, in tutto o in parte, le loro aspettative future, le norme dovrebbero essere tese a salvaguardare il più possibile il “bene azienda” in sé, nell’interesse anche di tutti gli altri stakeholders.
In particolare, i temi su cui il legislatore dovrebbe intervenire riguardano la necessità della partecipazione di tutti i legittimari all’atto; la possibilità di liquidare le quote di legittima spettanti ai legittimari non assegnatari direttamente da parte del disponente; l’individuazione delle partecipazioni che possono essere oggetto del patto di famiglia.
Allegati
CNDCEC
Revisione enti locali 2022, su Concerto il corso del Ministero dell’InternoA renderlo fruibile Consiglio e Fondazione nazionali dei commercialisti dal 27 marzo al 30 novembre 2023. Valido per l’iscrizione nell’Elenco revisori degli enti locali 2024
fisco
Superbonus: commercialisti, per sblocco crediti F24 fondamentaleRegalbuto in audizione alla Camera: “Prorogare almeno al 28 aprile il termine per presentare le comunicazioni per l’opzione della cessione del credito e lo sconto in fattura”
CNDCEC
Revisori legali, adottato dal MEF il programma formativo per il 2023Nuove materie previste per gli iscritti nel Registro: contabilità pubblica, crisi d’impresa e diritto tributario, con un tetto massimo ai crediti conseguibili, per rispondere alle esigenze di un aggiornamento diversificato