Il Consiglio e la Fondazione Nazionali dei Commercialisti hanno pubblicato il sesto numero dell’Osservatorio Internazionale Crisi d’Impresa. Lo studio commenta le novità legislative e giurisprudenziali relative all’insolvenza in ambito transnazionale.
Tra le novità normative si segnalano, in Europa, l’approvazione dell’anteproyecto del texto refundido de la ley concursal spagnola e, negli altri continenti, la nuova legge brasiliana per la costituzione della Sociedade anonima do Futebol nonché le disposizioni recate dal decreto-legge federale n. 35/2021 emanato negli Emirati Arabi, a integrazione della normativa sull’insolvenza, per declinare le responsabilità dell’organo di amministrazione di società fallite.
Nella sezione relativa alle novità giurisprudenziali, oltre alla presentazione di nuovi e recenti casi, continua il monitoraggio delle procedure già esaminate nei precedenti numeri dell’osservatorio che si distinguono per la peculiarità delle soluzioni adottate o la specificità dei casi affrontati dai giudici. Per quanto attiene alle segnalazioni dal mondo islamico, di grande interesse si rivela la ristrutturazione del gruppo Azmel Contracting il cui piano, per la prima volta, ha previsto l’utilizzo dei “perpetual sukuk”, particolare categoria di certificati di investimento conforme alle regole della Sharia.
Tra le altre pronunce commentate, in considerazione delle rilevanti questioni giuridiche sottese, degne di nota sono la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 24 marzo 2022 (causa C- 723/2020) Galapagos che contribuisce a chiarire l’ambito applicativo dell’art. 3, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 2015/848, nonché le pronunce relative alle procedure di business rescue, nella giurisdizione sudafricana, di Shiva Uranium e Optimum Coal Terminal, ove vengono esaminate le problematiche relative ai rapporti tra organo di amministrazione e business rescue practitioners.
A tale ultimo riguardo, l’Osservatorio pone in risalto la centralità del ruolo svolto dagli insolvency pratictioners nelle procedure di ristrutturazione: vengono commentate, infatti, alcune iniziative relative all’esigenza di introdurre regolamentazioni, per via normativa, dei compiti e delle competenze tecniche, nonché dei requisiti di professionalità, degli insolvency pratictioners basate su criteri quanto più possibile univoci e condivisi.
La sezione dedicata agli Approfondimenti contempla cinque saggi, alcuni dei quali proposti in lingua inglese con una breve introduzione in italiano.
Il primo approfondimento è dedicato all’analisi della peculiare vicenda di Purdue Pharma, già sviluppata nel quarto numero del Bollettino tra i Chapter 11, relativa alla legittimità di clausole contenute nel piano di ristrutturazione che prevedono l’esonero da responsabilità di soggetti terzi, oltre che del debitore, con un ragionato confronto con le previsioni del nostro ordinamento che, al contrario, impediscono l’inserimento di clausole simili nei piani di concordato. Il secondo approfondimento affronta la tematica dell’adeguamento della normativa italiana alla Direttiva (UE) 1023/2019 in ordine alla disciplina applicabile ai professionisti della crisi, con particolare attenzione al recente schema di decreto legislativo recante modifiche al CCII che contempla specifici requisiti per i professionisti impegnati nella gestione di procedure che presentino elementi transfrontalieri; il terzo saggio si sofferma sulla Consultazione dell’Insolvency Service nel Regno Unito “The future of insolvency regulation”, esaminandone alcuni degli aspetti principali e formulando alcune proposte alternative rispetto alle opzioni governative. Gli ultimi due saggi si focalizzano sulla legislazione cinese in materia di insolvenza transfrontaliera e sui più recenti provvedimenti che sono stati adottati nella prospettiva della semplificazione delle procedure e dell’introduzione di misure di allerta per risolvere tempestivamente situazioni di crisi.
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