L’avvento di Internet costituisce ormai da decenni un elemento di studio di particolare importanza per l’impatto che tale tecnologia ha avuto sulla vita quotidiana delle persone e, di conseguenza, per i risvolti che questa ha comportato nel campo delle opportunità professionali anche per i commercialisti. Nasce in questo contesto il documento del Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti “La quantificazione del risarcimento del danno per la violazione, da parte dell’Internet server provider, della disciplina sul diritto d’autore”.

Lo studio si inserisce in un quadro normativo di forte interesse per i professionisti del diritto industriale, che deriva dagli effetti dell’incontro tra istituti classici, come quelli dei diritti di proprietà industriale, e un mondo relativamente nuovo come quello delle piattaforme web e della possibilità di utilizzare queste ultime per scopi commerciali o di intrattenimento. Un incontro che ha sollecitato la giurisprudenza italiana ed europea nel comprendere come tutelare appieno soggetti che hanno ricevuto una lesione del proprio diritto d’autore attraverso il caricamento, sulle piattaforme online degli Internet Service Provider, di materiali di loro proprietà da parte di soggetti terzi, spesso di difficile o impossibile individuazione.

“Si tratta di una materia di elevato tecnicismo – scrivono nella presentazione del documento il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio, e il Vicepresidente della Fondazione nazionale di ricerca, Giuseppe Tedesco – ove il lavoro dei giudici civili e dei tribunali delle imprese è stato fortemente interessato da temi di informatica giuridica, con necessità di adattamento particolarmente complesse, di elementi concettuali rinnovati di pari passo con l’evoluzione della tecnologia in questione. Tali lavori interpretativi della giurisprudenza si sono infine sedimentati nell’ordinamento normativo italiano, in particolare con riferimento alla disciplina del diritto d’autore, nonché il Codice della proprietà industriale”.

Sono questi i motivi che hanno indotto la Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti ad affrontare “un tema così innovativo e complesso sia stato analizzato al fine di aggiornare gli iscritti all’albo su tematiche generatrici di numerose opportunità di interesse professionale, grazie alla novità e capacità trasformativa del tema nel tempo”.

 

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