Le Srl che hanno presentato almeno un bilancio negli ultimi tre anni sono oltre 866 mila, occupano quasi 5,5 milioni di addetti generando un valore della produzione pari a 1.270 milioni di euro e un valore aggiunto pari a 288 milioni di euro. Il 62% sono micro imprese, cioè Srl che fatturano meno di 350 mila euro, mentre solo il 2% supera i 10 milioni di euro.
Le Srl mostrano una crescita continua che dura ormai da oltre un ventennio. Rispetto all’ultima edizione dell’Osservatorio, il numero di Srl con almeno un bilancio nell’ultimo triennio è cresciuto di circa 20 mila unità, gli addetti di quasi 200 mila unità, il valore della produzione di circa 65 milioni di euro e il valore aggiunto di quasi 15 milioni di euro.
I loro bilanci rappresentano un patrimonio informativo unico per conoscere i principali trend di mercato dell’economia italiana e lo stato di salute di aziende presenti in maniera diffusa sui tutto il territorio nazionale.
L’Osservatorio sui bilanci delle Srl, curato dalla Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti, è giunto al suo terzo anno di attività. L’obiettivo principale è fornire un’analisi di benchmarking esterno che possa permettere ai professionisti ed agli esperti di bilanci di effettuare analisi e comparazioni per settori e per territori dei principali indicatori e indici aziendali.
Dai bilanci delle Srl riferiti all’anno 2018 emerge un trend positivo dei principali indicatori economici che coinvolge tutti i settori produttivi e ciò nonostante già nel 2018 l’economia italiana abbia cominciato a rallentare dal momento che il tasso di crescita del Pil si è fermato a +0,9% rispetto al +1,7% del 2017.
Il rallentamento del trend di crescita è visibile anche dai bilanci delle Srl, ma i dati indicano, in questo caso, una migliore tenuta del trend. Ad esempio, la crescita del fatturato è a +6,3% rispetto al +6,9% del 2017. E’ evidente che le Srl non sono immuni dalla congiuntura economica, ma è anche interessante rilevare come la loro resilienza sia ben maggiore della media dei comparti economici e produttivi.
L’Osservatorio permette anche un’analisi dei dati distinta per classe dimensionale delle Srl. In questo caso, la variabile di classificazione adottata è il fatturato e le soglie dimensionali sono scelte in base a criteri diversi da quelli utilizzati in sede europea. Infatti, la prima classe denominata “micro imprese”, è selezionata sulla base di una soglia di fatturato pari a 350 mila euro, corrispondente ad uno dei limiti utilizzati dalla normativa sui bilanci super semplificati. La classe successiva, denominata “piccole imprese”, è limitata a 2 milioni di fatturato. Le “medie imprese” raggiungono la soglia dei 10 milioni di fatturato oltre la quale vi sono le “grandi imprese”. Come nelle passate edizioni, l’Osservatorio mostra una significativa sensibilità della classe dimensionale al trend congiunturale. Ad esempio, Il fatturato risulta in calo per le micro (-0,6%) e le piccole (-0,1%) imprese, mentre il trend positivo è piuttosto differente tra le medie (+4,3%) e le grandi (+9,6%). Rispetto al trend 2017, si conferma il trend negativo delle micro, mentre si registra il passaggio per le piccole da un trend positivo (+0,9%) ad uno negativo. Rispetto alle medie, invece, che confermano lo stesso trend, le grandi mostrano un rallentamento (da +11% a +9,6%). E’ evidente, dunque, dai dati osservati che il rallentamento generale è dipeso in particolare dalle piccole e, soprattutto, dalle grandi imprese, cioè dalle Srl che fatturano più di 10 milioni di euro.
La prima edizione dell’Osservatorio sui bilanci delle Srl 2016-2018, cioè l’edizione autunnale, ha passato al setaccio i bilanci di 367.350 Srl per le quali sono disponibili i bilanci in tutti e tre gli anni considerati. Si tratta di un campione rilevante e significativo anche se non ancora sufficientemente completo. Nella scorsa edizione primaverile, ad esempio, le Srl con bilanci disponibili nel triennio 2015-2017 sono state 620.155. La storicità dei dati osservati, ci permette di affermare che il trend rilevato nella prima edizione annuale è stato sempre confermato nell’edizione primaverile di aggiornamento dei dati, al massimo con qualche piccolo scostamento. Oltre alla rilevazione del trend, assume particolare importanza la misurazione dei principali indici di bilancio di natura finanziaria, patrimoniale e reddituale. In questo caso, però, l’osservazione è limitata ai soli bilanci delle Srl che presentano un patrimonio netto positivo e che chiudono il bilancio in utile. Nel caso specifico, si tratta di 258.491 bilanci. Infatti, solo il 71,4% del campione iniziale soddisfa entrambe le condizioni con alcune differenze anche significative tra le varie classi dimensionali. Ad esempio, la quota di società in utile sale al crescere della dimensione aziendale e presenta un salto rilevante tra la prima classe, quella delle micro imprese che fa registrare solo il 56,4% di bilanci in utile, e le piccole imprese che invece fanno registrare l’83,1% di bilanci in utile. La stessa percentuale sale all’89,5% per le medie e al 90,4% per le grandi.
Rinviando al documento per un’analisi più approfondita, ci limitiamo ad osservare come nel 2018 il Roe calcolato a livello aggregato è risultato pari al 12,4%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto al 2017, mentre il Roi, calcolato allo stesso modo, è risultato pari al 17,5%, in crescita di 3,3 punti percentuali.
Infine, osservando le Srl che presentano a livello individuale un Roe superiore al 10%, a fronte di un dato medio del 42,9%, sostanzialmente in linea con i dati del triennio, la quota tende a salire al crescere della classe dimensionale. Infatti, per le micro imprese il dato è 30,2%, sale a 50,5% per le piccole, a 56% per le medie e a 62,6% per le grandi.
Un’ultima osservazione riguarda i singoli settori produttivi passati in rassegna dall’Osservatorio e per i quali nei prossimi mesi saranno dedicati specifici focus. Il rallentamento di cui si è detto all’inizio, infatti, non è comune a tutti i settori. Se ci limitiamo al fatturato, ad esempio, esso è comune all’Industria, al Commercio, ai Trasporti e ai Ristoranti e alberghi, mentre le Costruzioni mostrano addirittura un’accelerazione del trend di crescita passando dal +5% del 2017 al +7,3% del 2018, così come pure i Servizi che passano dal +6,7% al +8,1%.
A differenza dell’edizione autunnale 2018, in questa edizione l’Osservatorio non pubblica i dati regionali e provinciali. Ciò è dovuto all’osservazione di scostamenti più rilevanti in alcune aree tra l’edizione autunnale e quella primaverile delle passate edizioni. I dati territoriali saranno pubblicati in versione completa unicamente nell’edizione primaverile 2020.
Allegati
Ricercatore Area economico-statistica Fondazione Nazionale Commercialisti
CNDCEC
Revisione enti locali 2022, su Concerto il corso del Ministero dell’InternoA renderlo fruibile Consiglio e Fondazione nazionali dei commercialisti dal 27 marzo al 30 novembre 2023. Valido per l’iscrizione nell’Elenco revisori degli enti locali 2024
fisco
Superbonus: commercialisti, per sblocco crediti F24 fondamentaleRegalbuto in audizione alla Camera: “Prorogare almeno al 28 aprile il termine per presentare le comunicazioni per l’opzione della cessione del credito e lo sconto in fattura”
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Revisori legali, adottato dal MEF il programma formativo per il 2023Nuove materie previste per gli iscritti nel Registro: contabilità pubblica, crisi d’impresa e diritto tributario, con un tetto massimo ai crediti conseguibili, per rispondere alle esigenze di un aggiornamento diversificato