L’Assemblea di “Economisti e Giuristi Insieme”, l’associazione fondata lo scorso dicembre da avvocati, commercialisti e notai per rafforzare l’azione coordinata tra le professioni giuridico-economiche, ha eletto Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, come suo primo presidente che resterà in carica per due anni.

L’Assemblea, che si è svolta a Roma presso la sede del Consiglio nazionale dei commercialisti, ha nominato anche il Consiglio direttivo composto da nove membri: Salvatore LombardoAlbino FarinaVito Guglielmi del Consiglio nazionale del Notariato; Andrea MascherinDavide Calabrò e Maria Masi del Consiglio nazionale forense; Massimo Miani, Davide Di Russo e Achille Coppola del Consiglio nazionale dei commercialisti.

Nel corso della riunione sono stati definiti gli indirizzi strategici e le attività da adottare nel 2018 tra cui l’elaborazione di un Manifesto per la crescita e lo sviluppo del Paese da presentare ai candidati alle elezioni del prossimo 4 marzo. Le tre professioni dell’area economico-giuridica, forti delle affinità che le accomunano e le contraddistinguono all’interno del variegato universo ordinistico, vogliono sviluppare idee e proposte di interesse pubblico, oltre che per una più avanzata concezione del loro modo di stare sul mercato professionale.

Nel frattempo, sono già partite le attività di due gruppi di lavoro composti da ricercatori dei Centri Studi dei tre Consigli nazionali per mettere a fattor comune le rispettive esperienze e conoscenze scientifiche. Uno dei primi temi affrontati è quello delle attività sussidiarie visto che tra le finalità di “Economisti e Giuristi Insieme” c’è la promozione di iniziative che portino le tre professioni, ciascuna con la sua specificità, a poter operare ulteriormente nel contesto della sussidiarietà rispetto alla pubblica amministrazione, in aderenza alla più recente normativa interna ed ai principi del diritto europeo.

“Abbiamo intenzione – ha affermato il neo presidente Miani – non solo di promuovere l’interlocuzione con le istituzioni, la pubblica amministrazione e tutti quei soggetti ritenuti strategici per la tutela degli interessi comuni delle nostre professioni, ma soprattutto di metterci al servizio del Paese, della sua semplificazione e di una sua sempre maggiore modernizzazione”.

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