Palazzo Chigi, sede del Governo
Misure “apprezzabili” su cooperative compliance, concordato preventivo biennale e adempimenti fiscali, anche se “il nostro auspicio è che ulteriori modifiche migliorative possano giungere nel percorso di esame del provvedimento in Parlamento”. È il commento del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, all’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto correttivo fiscale.
De Nuccio sottolinea il recepimento di alcune proposte avanzate dal Consiglio nazionale in tema di cooperative compliance, come la non applicabilità delle sanzioni penali connesse al reato di dichiarazione infedele nonché delle sanzioni amministrative per coloro che si dotano volontariamente del tax control framework certificato da un commercialista o da un avvocato. “Si tratta di novità quanto mai opportune – afferma – per rendere ancora più efficace il regime, novità che in alcun modo possono essere lette come una depenalizzazione, essendo espressamente escluse simulazioni o frodi, ma rappresentano la logica conseguenza della totale disclosure della posizione fiscale del contribuente nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria”.
“Anche sul concordato preventivo biennale – prosegue – sono state previste norme di semplificazione, in particolare per quanto attiene al versamento del secondo acconto che potrà avvenire, per coloro che aderiranno, con modalità forfettizzate sulla differenza tra il reddito concordato e quello del periodo precedente. Altrettanto opportunamente, come da noi proposto, è stata prevista l’inclusione delle perdite su crediti fra gli elementi che riducono il reddito concordatario”.
“Il Consiglio Nazionale – aggiunge il Consigliere nazionale con delega alla fiscalità e tesoriere Salvatore Regalbuto – nel percorso di esame in commissione parlamentare dello schema di decreto correttivo presenterà le ulteriori proposte tra cui, in particolare, una tassazione flat sul maggior reddito concordato e l’estensione ai forfettari della premialità dell’esclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici già prevista per i soggetti ISA”.
“Anche in materia di razionalizzazione degli adempimenti – conclude Regalbuto – sono state accolte molte delle proposte del Consiglio Nazionale, fra le quali la messa a regime al 31 ottobre del termine di presentazione delle dichiarazioni, termine che per l’anno 2024 coinciderà anche con quello per l’eventuale adesione al Concordato preventivo. Dal 2025 il termine per l’adesione al Concordato preventivo viene fissato al 31 luglio, concedendo un mese in più ai contribuenti per le necessarie valutazioni. Apprezzabile anche la precisazione che il versamento del saldo 2023 e della prima rata di acconto 2024 per la platea dei soggetti ISA e forfettari potrà avvenire entro il 30 agosto con la maggiorazione dello 0,4%”.
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