A quattro anni dal documento “Check list di base per gli studi”, con il quale venivano fornite le prime indicazioni per l’adeguamento degli studi professionali al Regolamento europeo 2016/679 (GDPR), operativo a partire dal 25 maggio 2018, il Consiglio Nazionale torna ad occuparsi di privacy.
Questa volta, però, l’approccio è di tipo diametralmente opposto, dal momento che per i professionisti del comparto economico-giuridico il tema della tutela dei dati personali non genera soltanto obblighi, ma anche potenziali opportunità di tipo lavorativo.
Invero, come tutte le normative di compliance, l’adeguamento al GDPR richiede alle aziende e alle pubbliche amministrazioni l’adozione di presidi e procedure per la mitigazione di rischi di vario tipo, previa valutazione degli stessi: in altri termini, un vero e proprio modello organizzativo.
Nel caso di specie i rischi da valutare – e, conseguentemente, le misure di sicurezza da attuare –sono connessi al trattamento dei dati personali necessari per lo svolgimento di una determinata attività. L’analisi da svolgere richiede una approfondita conoscenza della normativa in materia di protezione dei dati personali, ma anche delle dinamiche aziendali che governano l’ente.
In virtù di tale presupposto, il Consiglio Nazionale ha inteso contribuire alla diffusione della cultura della privacy e, al contempo, stimolare la curiosità degli Iscritti rispetto ad un “nuovo” ambito professionale nel quale la professionalità del Commercialista può costituire un elemento di forza con riferimento ai diversi ruoli richiesti, principalmente quelli del consulente e/o del responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer – DPO).
Il Commercialista possiede senz’altro le competenze necessarie per ricoprire entrambi i ruoli, posto che nello svolgimento della propria attività tratta quotidianamente dati personali, e in alcune circostanze anche dati particolari, dei quali è inevitabilmente tenuto ad analizzare aspetti giuridici, economici, organizzativi e spesso anche informatici.
Questa, in breve, la genesi del documento “La consulenza in ambito privacy: una guida per i Commercialisti”, approvato dal CNDCEC lo scorso 30 novembre.
Il documento riepiloga in maniera sintetica i principali precetti della disciplina in materia di protezione dei dati personali, al fine di consentire agli Iscritti di valutarne i possibili risvolti in chiave di opportunità professionale.
La prima parte della guida è dedicata al GDPR, al suo ambito applicativo e alle principali figure in esso individuate (titolare, contitolare, responsabile del trattamento), nonché ai ruoliprofessionali del consulente privacy e del DPO; nella seconda parte vengono individuati i principi della normativa privacy, a partire da quello di accountability, e descritte le fasi relative all’analisi dei rischi, alla valutazione di impatto (DPIA) e all’adozione delle misure di sicurezza. L’attenzione è posta altresì sulle possibili violazioni dei dati personali (data breach) e sui conseguenti obblighi di notifica al Garante privacy. Il documento si chiude con un cenno ai codici di condotta che devono essere elaborati dalle associazioni e dagli altri organismi che rappresentano le categorie di titolari o responsabili del trattamento.
A corredo del documento sono resi disponibili quattro utili allegati:
Attraverso questo “strumentario” il CNDCEC fornisce anche un pratico supporto ai Commercialisti che intendono raccogliere la sfida delle nuove competenze e ampliare la propria sfera di attività, valorizzando il proprio ruolo in nuovi ambiti operativi. Rispetto a tali ambiti, la forte accelerazione della digitalizzazioneha determinato – e continuerà a determinare – una domanda crescente di figure professionali adeguatamente qualificate, capaci di bilanciare il diritto alla riservatezza con quello alla libera circolazione dei dati.
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