Per Ifac determinante il contributo dei commercialisti italiani

Alessandro Solidoro, Alan Johnson e Massimo Miani

“Le peculiarità della professione italiana sono un elemento estremamente importante affinché in un organismo internazionale come il nostro siano pienamente rappresentati gli interessi e le diverse visioni delle professioni di differenti Paesi”. E’ quanto affermato da Alan Johnson, il Deputy president di Ifac, l’organizzazione che riunisce i commercialisti di tutto il mondo, al termine di un incontro avuto a Roma con il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti italiani, Massimo Miani e con il Consigliere nazionale delegato all’internazionale, Alessandro Solidoro. L’incontro è stato l’occasione per sottolineare il contributo fornito dalla professione italiana in un organismo nel quale convivono esperienze diverse. “La nostra professione – affermano Miani e Solidoro – ha caratteristiche significativamente diverse da quelle del mondo anglosassone, e, come quella di molte altre realtà europee e latine, rappresenta un tessuto fatto prevalentemente di studi medi e piccoli. La nostra esperienza e il nostro punto di vista vanno tenuti in considerazione”.

Nell’incontro si è parlato della riforma degli standard in materia di principi di revisione e deontologia. Un fronte sul quale sia Ifac che commercialisti Italiani sottolineano come, in una logica di autoregolamentazione, sia importante che la funzione di standard setter non sia sottratta alla stessa Ifac, come da alcuni parti ventilato.

Altro tema sul tappeto è la sfida lanciata dall’evoluzione tecnologica alla professione in tutto il mondo, ma particolarmente avvertita in Italia. “Gli aspetti legati all’impatto sulla professione dei processi di digitalizzazione in atto – afferma Johnson – hanno ora una priorità decisamente più alta nell’agenda IFAC. Contiamo molto sul contributo che su questo tema potrà giungere dai colleghi italiani, così da trovare soluzioni utili a trasformare questo tema da minaccia in opportunità”. Per il nostro paese nel board dell’Ifac siede Elbano De Nuccio.

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Ufficio Studi CNDCEC