Palazzo Madama, sede del Senato
Via libera alla sospensione della decorrenza dei termini relativi ad adempimenti in capo al libero professionista che contrae il Covid-19: è passato infatti nelle commissioni congiunte Bilancio e Finanze del Senato, l’emendamento al decreto sostegni trasversale, primo firmatario il senatore di FdI Andrea de Bertoldi. Il testo stabilisce che “la mancata trasmissione di atti, documenti e istanze, nonché i mancati pagamenti entro il termine previsto che comporti mancato adempimento verso la pubblica amministrazione da parte del professionista abilitato per sopravvenuta impossibilità dello stesso per motivi connessi all’infezione da Coronavirus 2 (SARS-CoV-2), non comporta decadenza dalle facoltà, e non costituisce comunque inadempimento connesso alla scadenza dei termini medesimi” ed il mancato adempimento “non produce effetti nei confronti del professionista e del suo cliente”.
Le scadenze, si legge, vengono sospese “a decorrere dal giorno del ricovero in ospedale, o dal giorno d’inizio della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva o dal giorno d’inizio della quarantena con sorveglianza attiva, fino a trenta giorni decorrenti dalla data di dimissione dalla struttura sanitaria o conclusione della permanenza domiciliare fiduciaria o della quarantena”, e gli adempimenti ‘congelati’ dovranno esser eseguiti dal professionista “entro i sette giorni successivi a quello di scadenza del termine del periodo di sospensione”. La copertura della norma è pari a 9,1 milioni di euro per l’anno 2021.
LE REAZIONI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI
Secondo il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, l’approvazione dell’emendamento è “un’ottima notizia”. “Dopo un iter travagliato”, sostiene il numero uno della categoria, “hanno prevalso il buon senso e la difesa del fondamentale diritto alla salute. Si tratta di un successo del primo firmatario dell’emendamento, Andrea de Bertoldi, e di tutti gli altri firmatari, appartenenti ad uno fronte politico ampio e trasversale. Ma questo è un successo anche dei commercialisti italiani, che sin dal primo momento hanno sostenuto questa iniziativa con forza e determinazione”.
Il momentaneo stop all’emendamento, avvenuto nei giorni scorsi per mancanza di copertura, era stato giudicato dai commercialisti “paradossale perché si negava ai professionisti un diritto riconosciuto ad altri lavoratori e lo si faceva in un frangente drammatico come quello che stiamo vivendo con l’emergenza pandemica”.
“Da questo momento in poi”, aggiunge il Vicepresidente del Consiglio nazionale della categoria, Giorgio Luchetta, “la nostra battaglia prosegue per l’approvazione in tempi il più rapidi possibile del Disegno di Legge relativo alle garanzie da fornire ai professionisti in caso di malattia grave o infortunio, non solo quando contraggono il Covid. L’approvazione dell’emendamento de Bertoldi è importante anche perché può fare da apripista all’approvazione di un provvedimento di ben più ampia portata, promosso dallo stesso de Bertoldi con la consulta dei parlamentari commercialisti, che gode peraltro anch’esso di un sostegno trasversale e unitario”.
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