Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la determina della Ragioneria Generale dello Stato n. 21513 del 6 febbraio, ha adottato il nuovo programma formativo 2023 per l’aggiornamento professionale dei revisori legali, che prevede l’introduzione di diverse materie, anche in seguito alla richiesta effettuata in tal senso dal Consiglio nazionale dei commercialisti, con un tetto massimo al numero dei crediti conseguibili.
Pur restando immutata la netta prevalenza di contenuti afferenti alle materie caratterizzanti la revisione legale (Gestione del rischio e controllo interno, Principi di revisione nazionale e internazionali, Disciplina della revisione legale, Deontologia professionale ed indipendenza, Tecnica professionale della revisione) rispetto alle materie non caratterizzanti, sono stati introdotti alcuni temi di maggior rilievo relativi a novità normative.
Tra queste, quelle riguardanti il codice della crisi d’impresa (in particolare quelle risultanti dal decreto legislativo n. 83 del 17 giugno 2022), la contabilità pubblica e la fiscalità di impresa, anche per rispondere alle esigenze di quei professionisti che hanno necessità di un aggiornamento diversificato. L’inserimento di tali temi nel programma dovrà in ogni caso evitare di ridurre l’offerta formativa in relazione ad altre materie che, seppure non caratterizzanti, restano comunque rilevanti.
In particolare, nelle materie del Gruppo B.6 “Contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali” si potranno conseguire fino a un massimo di 5 crediti annuali. Del gruppo fanno parte: la revisione egli enti locali; le funzioni e fasi dell’attività di controllo dell’organo di revisione e le ultime novità in materia di società pubbliche; la contabilità economico-patrimoniale degli enti locali; il controllo, la governance e la crisi di impresa nelle società a controllo pubblico; il bilancio consolidato degli enti locali.
Nelle materie del Gruppo C.3 “Disciplina della regolazione della crisi e dell’insolvenza” si potranno conseguire fino ad un massimo di 3 crediti annuali. Del gruppo fanno parte: il codice della crisi d’impresa – aspetti giuridici; la composizione negoziata della crisi; gli strumenti di regolazione della crisi e il sovraindebitamento.
Nelle materie del gruppo C.4 “Diritto tributario” si potranno conseguire fino ad un massimo di 3 crediti annuali. Del gruppo fanno parte: reddito d’impresa; IVA, con particolare riguardo alle frodi.
Inoltre, tra le materie non caratterizzanti, in considerazione dell’importanza dell’approfondimento delle tematiche relative alla rendicontazione sulla sostenibilità a livello europeo, è stata inserita anche l’Informativa sulla sostenibilità delle imprese (C2 “Diritto societario). Tale trattazione costituisce un argomento di assoluta attualità, in linea con il Green Deal emanato dalla Commissione europea, ovvero con la definizione di una strategia comune costituita da un serie di misure, anche in materia finanziaria, per rendere più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia e lo stile di vita dei cittadini europei.
Sempre in tema di novità, tra le materie caratterizzanti, si sottolinea l’introduzione degli Aspetti dei principi internazionali ISA Italia riguardanti gli Enti del terzo settore (A.2 “Principi di revisione nazionali e internazionali); del Codice italiano di Etica e Indipendenza dei revisori di prossima emanazione (A.4 “Deontologia professionale ed indipendenza); delle Tecniche operative relative al controllo interno della qualità e della Relazione del revisore sui conti annuali separati e giudizio di conformità (A.5 “Tecnica professionale della revisione”).
“L’introduzione di nuove materie va incontro alla richiesta effettuata in tal senso dal Consiglio nazionale dei commercialisti – affermano la consigliera CNDCEC delegata alla Formazione, Liliana Smargiassi, e i consiglieri CNDCEC delegati alla Revisione legale, Gianluca Ancarani e Maurizio Masini –. Si tratta di un primo risultato che va nella direzione di supportare e rispondere alle esigenze degli iscritti, raggiunto grazie alla sinergia delle aree di delega della Formazione e della Revisione legale del Consiglio nazionale”.
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