I partecipanti al convegno. Al centro Regalbuto, Terragni e Leo
Riflettori puntati sulla riforma fiscale e il settore vitivinicolo. Vinitaly 2024, in corso di svolgimento a Verona, ha aperto le porte ai Commercialisti per il convegno “La riforma fiscale e il settore vitivinicolo. Legge delega e decreti attuativi”, promosso dal locale Ordine della categoria e realizzato con il supporto di Banco Bpm.
Un’occasione di dialogo per i professionisti che supportano il mondo imprenditoriale alla quale era presente anche il Consiglio nazionale, rappresentato dal tesoriere e delegato alla fiscalità, Salvatore Regalbuto e dai consiglieri nazionali Pasquale Mazza e David Moro. All’evento hanno preso parte anche il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo e la presidente dell’Ordine dei commercialisti scaligero, Eleudomia Terragni, che ha sottolineato come “Il convegno ha toccato alcuni temi molto rilevanti per le aziende vitivinicole e per i professionisti che le seguono. È stata l’occasione per conoscere, dalle parole del Viceministro, quali sono gli impegni e i prossimi passi del governo in materia fiscale e per dare risposte a un settore strategico e a molte aziende del territorio, che si sono ritrovate a Vinitaly”.
David Moro, Salvatore Regalbuto e Pasquale Mazza al Vinitaly
Il vice ministro Leo, nel suo intervento, ha ricordato quali sono stati i passi per l’approvazione della legge di riforma fiscale e quali i principi che la animano, nel suo complesso. “Certezza del diritto semplificazione, riduzione della pressione fiscale e contrasto all’evasione – sono alla base della legge di riforma, di cui abbiamo già approvato 8 decreti attuativi”.
“Insieme al Viceministro Leo – ha affermato Regalbuto a margine del convegno – sono state declinate le principali novità che saranno introdotte in tema di agricoltura, in particolare un aggiornamento delle normative fiscali al fine di renderle maggiormente aderenti alle disposizioni civilistiche e alle moderne tecniche di colture e allevamento nonché al tema connesso ai beni immateriali in agricoltura, in particolare quello dei certificati legati alla cattura di anidride carbonica”.
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