È dedicato alla “Scissione mediante scorporo: la disciplina fiscale alla luce dell’attuazione della riforma tributaria” il nuovo documento pubblicato dal Consiglio e della Fondazione nazionali dei commercialisti, elaborato dalla Commissione di studio “Imposte dirette”, presieduta da Stefano Poeta e operante nell’ambito dell’area “Fiscalità” alla quale è delegato il Consigliere tesoriere Salvatore Regalbuto. Oltre che dallo stesso Regalbuto, alla stesura del documento hanno contribuito Luca Miele, Pasquale Saggese, Franco Vernassa e Enrico Zanetti.
Lo schema di decreto legislativo approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei ministri del 30 aprile 2024 reca, tra l’altro, la disciplina tributaria dell’istituto della scissione mediante scorporo di cui all’art. 2506.1 c.c., che recita: “con la scissione mediante scorporo una società assegna parte del suo patrimonio ad una o più società di nuova costituzione e a sé stessa le relative azioni o quote a sé stessa, continuando la propria attività”.
Le previsioni introdotte attuano il criterio direttivo di cui alla lettera e) dell’art. 9, comma 1, della legge 9 agosto 2023, n. 111 (legge delega per la riforma fiscale) in forza della quale è prevista la “introduzione della disciplina fiscale relativa alla scissione societaria parziale disciplinata dall’articolo 2506.1 del codice civile, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
Si tratta di un intervento che colma un evidente vuoto normativo in quanto l’istituto della scissione mediante scorporo è stato introdotto nell’ordinamento domestico dal d.lgs. 2 marzo 2023, n. 19, entrato in vigore il 22 marzo 2023, a cui si deve il recepimento a livello nazionale delle indicazioni unionali, senza alcuna disciplina di natura tributaria. Il documento dei commercialisti analizza il tema sotto diversi punti di vista e si chiude con una tabella nella quale vengono riepilogati i principali punti di interesse della materia.
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