“Il documento conclusivo approvato ieri dalla Commissioni finanze di Camera e Senato al termine dell’indagine conoscitiva sulla riforma fiscale è sicuramente una buona base di partenza per il lavoro che attende nelle prossime settimane il Governo, il Parlamento e la Commissione tecnica di nomina governativa”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, il quale sottolinea come “le linee guida fissate dal testo appena approvato coincidano in gran parte con le priorità che avevamo indicato nei giorni scorsi nel nostro Manifesto per la riforma fiscale, tra le quali figurano la richiesta dell’abrogazione dell’Irap, il ripristino dell’equità orizzontale e verticale dell’Irpef, l’avvicinamento tra bilancio civilistico e fiscale, ed ancora una riscossione più efficiente e meno costosa, la codificazione tributaria e l’elevazione al rango costituzionale dei principi fondamentali dello Statuto del contribuente, un rapporto fisco-contribuenti più equilibrato e un sistema sanzionatorio più proporzionale”.

“E’ evidente  – prosegue Miani – che siamo di fronte ad una sfida impegnativa che imporrà a tutti la ricerca ostinata di un punto di equilibrio tra posizioni anche molto diverse. Ma siamo convinti che l’opportunità di giungere dopo decenni ad una riforma organica del nostro sistema fiscale non vada assolutamente sprecata. La categoria è pronta a fornire il suo contributo di idee e proposte e auspica un coinvolgimento diretto in questo percorso”.

Nel quadro di un giudizio complessivamente positivo, Miani esprime “il rammarico per l’assenza nella parte dedicata agli incentivi alle aggregazioni di attività di minori dimensioni di riferimenti al tema della neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione delle attività di lavoro autonomo e della determinazione opzionale per cassa dei redditi delle società tra professionisti che rappresenterebbero una spinta importante e non più rinviabile allo sviluppo di servizi professionali sempre più competitivi e adeguati alle richieste di mercato” e aggiunge che “il tema del catasto, al momento accantonato, non potrà essere del tutto trascurato, perchè impatta su tutta la fiscalità immobiliare ed è quindi decisivo per il Paese”.

 

 

 

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