Continua a rallentare il tasso di crescita degli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che dopo il +0,5% del 2017 e il +0,4% del 2018, fa segnare il +0,3% nel Rapporto 2019. Il trend nazionale resta positivo grazie al contributo degli Ordini del Centro-Nord che crescono in media dello 0,6%, mentre calano dello 0,3% gli iscritti negli Ordini del Sud. Il trend è particolarmente negativo nelle Isole che fanno registrare un calo dello 0,6% dovuto essenzialmente alla Sicilia (-0,7%), mentre si presenta in controtendenza nel Nord-ovest (+0,8%) e in particolare in Lombardia (0,9%). Da registrare, per la prima volta, il calo degli iscritti in Campania (-0,1%), mentre prosegue il calo degli iscritti in Calabria e Puglia già registrato lo scorso anno.
Rispetto al 2008, gli iscritti all’Albo sono aumentati del 10,4% a un ritmo medio annuo dell’1%. Ciò vuol dire che, nonostante il rallentamento degli ultimi anni, la crescita nel medio periodo è rimasta elevata. Basta considerare che nello stesso periodo, la popolazione italiana è cresciuta solo dello 0,6%, mentre gli occupati sono diminuiti dello 0,1% e le imprese addirittura del 3,2%. Ciò ha determinato, inevitabilmente, una riduzione del numero di abitanti per singolo iscritto, passato in undici anni da 555 a 510, e del numero di imprese per singolo iscritto, passato nello stesso periodo da 50 a 43.
Del resto, il calo del numero di abitanti e del numero di imprese è avvenuto nell’ambito di una crisi economica epocale che ha visto il Pil pro-capite reale ridursi del 4,7%, mentre quello nominale che incorpora anche l’inflazione, è cresciuto del 6,1% tra il 2008 e il 2018.
È evidente, dai dati del Rapporto 2019, che il rallentamento degli ultimi anni degli iscritti all’Albo è sintomo di una crisi del mercato della professione di Commercialista che viene avvertita in modo particolare nelle regioni del Sud Italia, proprio lì dove la crisi è stata più acuta.
Lo dimostrano gli stessi dati reddituali presentati nel Rapporto 2019 che indicano, tra il 2008 e il 2018, un calo dello 0,7% del reddito professionale medio che sale al 12% al netto dell’inflazione. I redditi medi dei Commercialisti subiscono, dunque, un calo più significativo rispetto al Pil pro-capite nazionale a dimostrazione di una crisi che nella categoria dei Commercialisti è stata più forte e sentita rispetto all’economia nazionale.
Se consideriamo i dati reddituali dell’ultimo anno e cioè i redditi dichiarati nel 2018 ma riferiti all’anno 2017, il dato medio indica un incremento nominale di appena lo 0,3% a fronte di una crescita del Pil nominale del 2,2% e del Pil reale dell’1,7%, mentre sempre nel 2017 il Pil pro-capite è cresciuto del 2,7% rispetto al 2016. Questo andamento così moderato e in controtendenza rispetto all’economia nazionale stupisce soprattutto se si considera che nel 2015 (dichiarazioni 2016) la crescita era stata del 2,2% e nel 2016 (dichiarazioni 2017) dell’1,1%.
Da questa analisi si evince chiaramente come il dato più rilevante del Rapporto 2019 sia nella stagnazione dei redditi professionali nel 2017, l’anno di maggiore crescita dell’economia nazionale negli ultimi dieci anni.
Le statistiche reddituali presentate nel Rapporto 2019 presentano anche una sorpresa particolare. Infatti, il reddito medio, in netta controtendenza con gli anni precedenti, subisce un calo al Nord (-0,1%) ed un incremento al Sud (+1,5%). Il trend negativo del Nord è dovuto al Nord-ovest che presenta un calo del reddito medio dello 0,9% a fronte di una crescita dell’1,2% nel Nord-est. Benché il calo nel Nord-ovest è diffuso a tutte le regioni, va segnalato, tuttavia, che la Lombardia presenta il calo maggiore (-1,2%). Nel Sud troviamo delle buone performance in Calabria (+1,3%) e in Campania (+1,1%), ma sono la Puglia (+2,1%) e, soprattutto, la Sardegna (+5,3%) che guidano la classifica.
Da non dimenticare i dati su Esperti contabili, Praticanti e Società tra professionisti. Per i praticanti, in particolare, continua la crescita di iscritti nel 2018 (+0,9%) dopo il buon andamento del 2017. Secondo il Rapporto 2019, a fine 2018, il numero di praticanti è 13.751, praticamente 1 ogni 9 iscritti all’Albo. Gli Esperti contabili raggiungono, invece, le 1.298 unità, in crescita dell’11,1% rispetto a un anno prima, mentre le Stp raggiungono le 813 unità (+31,2%).
Nel 2018, il trend dei praticanti, contrariamente al 2017, è positivo al Nord (+2,4%) e negativo al Sud (-2,7%) ed è molto positivo al Centro (+5,3%).
Secondo il Rapporto 2019, a fronte di un reddito medio di 59.429 euro, il reddito mediano, ovvero il reddito che divide in due la distribuzione dei redditi individuali, si ferma a 33.461 euro, facendo registrare comunque una crescita dell1,1% rispetto all’anno precedente. Il rapporto tra il reddito mediano e il reddito medio è rimasto invariato al 56%.
Il reddito mediano, che a livello nazionale è pari al 56,3% del reddito medio, nel Nord raggiunge il 61,1% del reddito medio, mentre nel Sud arriva al 69%. Il reddito medio del Nord è 2,7 volte quello del Sud. In altri termini, il reddito medio del Sud è il 37,3% di quello del Nord. Il divario si riduce se si osserva il reddito mediano: quello del Sud è il 42% di quello del Nord. Il divario a livello regionale è massimo tra Calabria (24.083) e Trentino Alto Adige (107.170): il reddito medio del Trentino è 4,5 volte quello della Calabria.

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